"violato il codice deontologico"

"Ingrata", infermiera critica su Facebook madre che non riconosce neonato: per lei procedimento disciplinare

Succede all'ospedale Perinei di Altamura, nel Barese. La donna si è poi scusata

24 Ott 2024 - 21:07
 © ansa

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Un'infermiera, in servizio nell'ospedale Perinei di Altamura, nel Barese, ha duramente criticato su Facebook la scelta di una madre che, come consente la legge, dopo aver partorito ha deciso di non riconoscere la bambina. In un post aveva infatti definito la donna "ingrata". L'infermiera dovrà però rispondere delle sue parole, costate per ora un procedimento disciplinare. Dovrà spiegare la proprio posizione davanti alla commissione disciplinare. Il presidente dell'ordine degli infermieri di Bari, Saverio Andreula, ha ricordato che l'infermiera "si è scusata e ha rimosso il post incriminato".

"La decisione presa dai genitori della piccola è indiscutibile - ha spiegato Andreula -. Le parole affidate a Facebook da parte dell'infermiera erano gravissime, fuori luogo perché il nostro codice deontologico vieta l'esprimere valutazioni sugli assistiti che vanno sempre protetti". La bimba è nata qualche settimana fa e sarà, come di prassi, il Tribunale per i minori a decidere il suo destino. "Le sanzioni previste in casi come questi, vanno dal richiamo alla sospensione dall'ordine, passando per la censura", ha ricordato Andreula.

La segnalazione di un cittadino

 A segnalare il post dell'infermiera, che è madre con più di venti anni di servizio, è stato "un semplice cittadino che, a noi come Ordine e alla Asl di Bari, ha chiesto spiegazioni facendo così partire verifiche e controlli. Abbiamo inviato una richiesta di chiarimenti alla nostra iscritta che ci ha risposto", ha spiegato ancora il presidente dell'ordine degli infermieri specificando che "oltre ad aver rimosso il post, si è giustificata ammettendo di essere stata maldestra nella pubblicazione". 

Qualcuno, sempre sui social, ha difeso l'infermiera sottolineando che, a suo dire, non c'erano state violazione di privacy né riferimenti a persone e luoghi. 

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