Cosa fare in caso di punture

Insetti killer, attenzione ai sintomi persistenti: diverse vittime da inizio estate

Nella bella stagione aumenta il rischio di shock anafilattico o di conseguenze per la salute legate alle punture da parte di api, vespe, ragni o zanzare. Ecco a che cosa bisogna fare attenzione

06 Ago 2023 - 18:23
 © ansa

© ansa

Dopo la puntura da parte di insetti killer, meglio tenere sotto controllo i sintomi. A mettere in guardia dai rischi è Marco Libanore, direttore dell'Unità operativa di Malattie Infettive dell'Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara, che dice: "Se sono persistenti e particolari, è bene chiamare subito un medico e, nel caso di vespe, api o scorpioni, occorre rivolgersi direttamente al pronto soccorso".

Il caso del 14enne morto a Udine

 In estate, infatti, non mancano casi di persone che perdono la vita a causa della puntura di insetti killer. L'ultimo caso è stato quello di Matteo, 14 anni, morto a fine luglio a Udine a causa di una puntura di zanzara mentre stava trascorrendo un periodo di vacanza in Brasile. Ma il pericolo non è legato soltanto ai viaggi in Paesi tropicali e rispetto ai quali gli esperti invitano alla massima allerta: mai sottovalutare i sintomi, e se persistono meglio rivolgersi subito al medico o al pronto soccorso.

I precedenti

 Lo scorso luglio, a Pavia è deceduto un uomo di 75 anni punto da un calabrone. Fatale è stato lo shock anafilattico. A giugno un quarantunenne, era morto sempre a Udine per una puntura di ape o vespa, mentre si trovava tra le sue vigne. A Sabaudia invece, sempre a giugno, un uomo di 58 anni è stato trovato morto a causa di uno shock anafilattico provocato dal morso di un ragno. Marco Libanore spiega: "In caso di semplici bolle, gonfiori e arrossamenti si può utilizzare una crema antibiotico-cortisonica. Ma ad ogni modo la via della prudenza è sempre da preferire contattando il medico".

I sintomi più gravi

 In caso di shock anafilattico, che è la forma più grave di reazione allergica, i sintomi si manifestano da pochi minuti a qualche ora dopo il contatto con l'insetto. Si tratta, in particolare, di sintomi di tipo cutaneo, respiratori e cardiovascolari. Meglio chiedere subito l'intervento del medico e, se disponibile, somministrare precocemente dell'adrenalina (epinefrina) attraverso un auto-iniettore. Questo dispositivo è spesso prescritto a persone con allergie potenzialmente gravi o che hanno già avuto una reazione di questo tipo.

Zanzare killer

 In estate cresce il rischio legato alle punture di zanzara: in genere sono sufficienti farmaci antinfiammatori, ma se le reazioni interessano l'organismo a livello sistemico, potenzialmente pericoloso per la vita, è necessaria l'ospedalizzazione. La zanzara del genere anopheles è responsabile della malaria. La zanzara classica può essere, invece, veicolo della malattia di West Nile. Quelle del genere Aedes possono provocare la Febbre Gialla, Dengue, Chikungunya e Zyka. 

Occhio alle zecche

 Le zanzare non sono gli unici insetti ai quali prestare attenzione: frequenti sono anche le punture di zecca, generalmente indolori e che non lasciano tracce. Il più delle volte ci accorgiamo della loro puntura solo perché le ritroviamo attaccate alla pelle. Le zecche possono essere pericolose in quanto responsabili della rickettsiosi e della malattia di Lyme. Luisa Barzon dell'Associazione Microbiologi Clinici Italiani spiega che il pericolo maggiore è costituito dal virus dell'encefalite da zecche, che può avere un esito fatale. Nel nostro Paese, nei primi sei mesi del 2023, sono stati confermati sette casi di encefalite da zecche. Infine, un rischio può arrivare anche dai ragni: il loro morso il più delle volte non è pericoloso, a meno di reazioni allergiche individuali. Però, se dopo 24 ore la ferita continua a peggiorare, allora meglio rivolgersi al medico. 

Pericolo da api e vespe

 Le punture di api, vespe o calabroni sono facili da riconoscere per gli attacchi dolorosi. Il loro veleno è molto tossico, anche se iniettano quantità solitamente contenute e raramente costituiscono un pericolo per la vita. Tuttavia, esiste una possibilità di shock anafilattico, anche se riguarda una piccola percentuale di casi. Nel caso di viaggi verso destinazioni tropicali sarebbe bene rivolgersi, prima della partenza, ad un centro di medicina dei viaggi, che potrà suggerire le precauzioni più opportune, comprese eventuali misure di profilassi. Al rientro a casa, se si notano febbre o malesseri, rivolgersi a un reparto di malattie infettive. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri