Resta il reato di lesioni, a cui si aggiungono le accuse di interferenze illecite nella vita privata, diffamazione
Interrogatorio fiume per l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, indagata dopo un esposto presentato dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nei confronti della donna i pm hanno modificato l'impianto accusatorio: il reato di violenza o minacce a corpo politico è stato infatti riqualificato in quello di stalking. Resta il reato di lesioni, a cui si aggiungono le accuse di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. Contestate anche false dichiarazioni nel curriculum redatto per l'organizzazione di eventi.
Nel corso dell'interrogatorio davanti all'aggiunto Giuseppe Cascini, si è affrontata anche la vicenda della ferita alla testa riportata dal ministro. Boccia avrebbe negato le accuse affermando che il taglio sulla fronte sarebbe dovuto a una caduta. Il confronto con i magistrati di piazzale Clodio è arrivato a distanza di mesi dalle perquisizioni nell'abitazione della donna, a Pompei, da parte dei carabinieri che le hanno sequestrato il cellulare, pc e i famigerati occhiali smart utilizzati per girare filmati all'interno della Camera dei deputati. Per l'atto istruttorio gli inquirenti hanno, infatti, voluto attendere l'analisi approfondita dei device che erano nella disponibilità dell'imprenditrice.
Il procedimento era stato avviato dopo l'esposto di Sangiuliano, arrivato poche settimane dopo il caso esploso intorno alla mancata nomina dell'imprenditrice a consigliera del Mic. Un terremoto costato la poltrona proprio a Sangiuliano, finito anch'egli sotto indagine per le accuse di peculato e rivelazione del segreto d'ufficio. Lo stesso ex ministro è stato ascoltato dai pm di Roma in merito al suo esposto: una dozzina di pagine, in cui ha ricostruito le varie fasi del rapporto avuto con la donna, conosciuta nel maggio del 2024, fornendo agli inquirenti anche una serie di documenti tra cui alcuni post pubblicati dalla Boccia sul suo profilo Instagram.