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"Io umiliata e offesa, adesso voglio tornare al lavoro" | Sarà un Natale diverso per la maestra di Torino vittima di ricatti sessuali e licenziata

Era stata ricattata e umiliata dal suo ex che aveva diffuso le sue immagini osé per vendetta e la direttrice della scuola in cui lavorava l'aveva pure licenziata. Ora la speranza è di tornare presto al lavoro

02 Dic 2020 - 22:29
 © Italy Photo Press

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"Finalmente ho potuto a raccontare la mia storia. Mi sono tolta un peso". E' quanto ha commentato la giovane maestra del Torinese che ha perso il lavoro in seguito alla diffusione (non voluta) di un video in atteggiamenti intimi. La donna ha testimoniato nella veste di parte civile al processo. La causa è ripresa in tribunale e vede imputata fra gli altri la dirigente dell'Istituto scolastico. "Sono stata umiliata anche dalla direttrice della mia scuola - ha sottolineato la docente - ma ora voglio tornare in classe dai miei alunni e riprendere a fare il mio lavoro".

Il processo - La donna - che ora ha 24 anni e faceva la maestra nella scuola dell'infanzia - è arrivata in Tribunale avvolta in una giacca di pile grigia e ha parlato anche del suo ex, che aveva diffuso in chat quelle immagini di lei in atteggiamenti intimi: "Lo perdono", ha detto a sorpresa. lei che aveva perso anche il lavoro dopo che l’uomo aveva pubblicato sulla chat del calcetto con gli amici foto e video che lasciavano poco spazio all'immaginazione. In aula ha ripercorso con coraggio lo smarrimento e l’angoscia che le hanno sconvolto la vita e che le avrebbero anche fatto perdere l'impiego. Ha parlato di "quell’umiliazione subìta nella primavera del 2018, quando per colpa di quelle immagini la direttrice della scuola materna l’avrebbe costretta alle dimissioni, dopo una gogna pubblica di fronte alle colleghe di lavoro". La dirigente ora è a processo per diffamazione e violenza privata. "Aspettavo con ansia questo giorno — ha spiegato la 24enne- perché mi sono liberata di un peso. Ho raccontato tutto: non la mia verità, ma la verità.

Il racconto in tribunale - Il racconto drammatico della maestra è stato pesato parola per parola dal Tribunale. Il giudice Modestino Villani, ha allontanato i cronisti presenti richiamandosi alla necessità di evitare ingresso in aula di una quantità eccessiva di persone per l'emergenza Covid. A Palazzo di Giustizia fin dallo scorso marzo sono state prese delle misure per evitare assembramenti e situazioni a rischio. Ai giudici è comunque lasciata ampia discrezionalità sugli accorgimenti da prendere nel corso delle udienze. La causa della maestra di Torino ha riguardato anche la dirigente dell'Istituto scolastico, dal quale la maestra (probabilmente sotto pressione) si dimise. "Avevo paura, perché era la mia parola contro quella della direttrice - ha dichiarato la docente - e sapevo che le mie colleghe avrebbero negato quanto accaduto in quei giorni. Invece, adesso sta venendo tutto a galla e io non devo più nascondermi", ha concluso la 24enne che ora non vede l'ora di tornare dai suoi piccoli alunni che tanto le sono mancati. "Finalmente - ripete la donna, pensando a un Natale più sereno - oggi mi sento rinata" 

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