© Ansa | Spagna
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Nell'ultimo giorno del 2020, il presidente dell'Istituto superiore di Sanità espone i dati della pandemia: "La Puglia e la Basilicata hanno un indice di trasmissione intorno a 1 e altre Regioni vicino a 1"
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Le Regioni Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt sopra l'1. Questo "desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste Festività". Lo afferma Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, nell'ultimo monitoraggio settimanale del 2020. "Altre Regioni come Puglia e Basilicata - ha aggiunto - hanno Rt intorno a 1 e altre vicino a 1. Questo dà un segnale di attenzione perché sono nella fascia di Rt dove il numero di casi tende a non decrescere".
Veneto sorvegliata speciale "Tre regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 e altre 3 hanno un valore che sfiora l'1", emerge dal report. "La Regione Veneto oltre a un Rt puntuale maggiore di uno si accompagna a una incidenza particolarmente elevata", sottolinea.
Le Regioni a rischio basso "In particolare - analizza il documento - 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio 'non valutabile' -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati".
"Necessario mantenere la linea di rigore" L'incidenza dell'epidemia "rimane ancora molto elevata e l’impatto è sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie".
Per la prima volta terapie intensive sotto la soglia critica Si osserva, inoltre, una diminuzione generale dell’impatto della epidemia nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazioni dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale, fissata al 30%, per la prima volta dalla fine di ottobre. Comunque, si rileva, ancora 10 Regioni hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.731 (21/12/2020) a 2.565 (28/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 25.145 (21/12/2020) a 23.932 (28/12/2020). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali.