Nell'arco della prima ondata ci sono stati 49mila decessi in più rispetto alla media degli stessi mesi nei cinque anni precedenti
Analizzando tutti i decessi registrati in Italia tra l'1 marzo e il 30 aprile 2020, è emerso che il Covid-19 è la seconda causa di morte dopo i tumori. Lo rileva l'Istat, sottolineando che nell'arco della prima ondata ci sono stati 49mila decessi in più rispetto alla media degli stessi mesi nei cinque anni precedenti. Il 60% è attribuibile al Covid-19 (29.210), il 10% a polmoniti e il 30% ad altre cause.
Solamente una piccola parte dell'incremento è imputabile all'invecchiamento demografico. Si stima infatti che, nel periodo considerato, in assenza di variazioni dei livelli di mortalità e degli effetti diretti e indiretti del Covid-19, avremmo osservato un aumento di soli 6.648 decessi.
Dal report emerge che l'incremento di mortalità si è concentrato soprattutto nelle Regioni del Nord-Ovest, dove sono esplosi i primi focolai epidemici. In quest'area i decessi in più sono stati 34.449 decessi con un raddoppio dei casi e un effetto dovuto all'invecchiamento piuttosto contenuto (+1.833 decessi).
Età media - I 29mila decessi per Covid-19 rappresentano il 18% della mortalità del periodo. L'età media dei deceduti per coronavirus è di 80,2 anni, un anno e mezzo pià bassa dell'età media del totale dei decessi (81,6 anni).
Nel Nord-Ovest, il Covid-19 è responsabile di un terzo della mortalità totale, quasi 19mila decessi, il 64% dei decessi per Covid-19 di tutta Italia. Circa il 20% (6mila) dei decessi riguarda residenti del Nord-est mentre nel resto del Paese si distribuisce il restante 16%.
Covid causa principale e non - I certificati con menzione di Covid-19, sia come concausa che come causa iniziale, sono in totale 31.939. Nel 92% dei casi il Covid-19 è la causa direttamente responsabile del decesso, mentre nel restante 8% è presente, ma il decesso si è verificato per un'altra malattia.