Chico Forti, la vicenda giudiziaria dell'italiano in carcere negli Usa dal 1998
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Lo sostiene il consulente legale della famiglia secondo cui il beneficio può essere richiesto "dopo 26 anni dall'applicazione dell'ergastolo e se il condannato ha dimostrato condotta irreprensibile"
In Italia Chico Forti potrebbe ottenere la libertà condizionale. E questo, precisa l'avvocato Alexandro Tirelli, consulente della famiglia Forti, in virtù della norma che prevede il beneficio "dopo 26 anni dall'applicazione dell'ergastolo e se il condannato resipiscente ha dimostrato condotta irreprensibile". Per Tirelli, direttore dell'Alta scuola estradizione della Camera penale internazionale, "Forti grazie alla libertà condizionale potrebbe uscire dunque dal carcere e cominciare il periodo di cinque anni di libertà vigilata al termine del quale, se non avrà commesso ulteriori reati, potrà ottenere la piena libertà, cioè il fine pena".
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Il surfista e produttore televisivo trentino, fu condannato nel 2000 all'ergastolo "lifetime without parole" da un tribunale della Florida per l'omicidio premeditato di un imprenditore australiano, quindi, "avendo già scontato ormai 24 anni, ritengo che il Tribunale di sorveglianza debba riconoscergli i benefici di legge, quindi uno sconto di pena di tre mesi per ogni anno di pena sofferta in prigione", spiega il legale.
L'avvocato ha ricordato che l'amministrazione Trump, come quella di Biden, sono sempre state favorevoli, per quanto riguarda il caso Forti, all'applicazione del trattato tra i due Paesi in base al quale una persona condannata in Italia o negli Stati Uniti può scontare una pena in patria. Ad opporsi è sempre stato però Ron DeSantis, il governatore della Florida, stato dove Forti sta scontando la pena. Uno degli ostacoli più difficili nella trattativa era stato il proprio il nodo dell'ergastolo senza condizionale.
Ma la visita della premier Meloni negli Usa ha sigillato il superamento della questione: nel nostro Paese Chico Forti sconterà ancora l'ergastolo, ma sottoponendosi alle leggi italiane, compresi i benefici premiali nel caso in cui siano previsti. Ma per il rientro in Italia serviranno settimane, forse oltre due mesi. Raggiunto il traguardo diplomatico e politico del governo, i ministeri di Esteri e Giustizia puntano ad accelerare le procedure per il trasferimento del produttore televisivo e surfista trentino che si e' sempre dichiarato innocente. Il ministro della Giustizia Nordio ieri ha auspicato che "tutti i passaggi, quelli che chiamano in causa tra l'altro le autorita' giudiziarie, si possano compiere nel piu' breve tempo possibile".
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Parte dunque una tabella di marcia fitta quanto il complesso meccanismo dell'estradizione. Una volta ricevuto l'ordine dal governatore della Florida De Santis, Forti sarà trasferito dal carcere statale a uno federale. Dopo questo passaggio, la pratica passerà al cosiddetto 'department of Justice' che trasmetterà al ministero italiano la sentenza tradotta. Le autorità italiane dovranno adesso presentare a loro volta una serie di documenti. Il ministero italiano girerà la documentazione alla Corte d'Appello di Trento, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione. Lo stesso Forti negli Usa, rappresentato da un avvocato, comparirà di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso. L'ultimo passaggio sarà quindi l'esecuzione del trasferimento, di cui si farà carico l'Italia, prendendo in consegna il produttore trentino.