Nel rapporto stilato dalla Fondazione Migrantes si scopre che aumentano i genitori, disoccupati, che raggiungono i figli oltre frontiera. In 12 anni +64,7% di italiani all'estero
Louis Vuitton, collezione "Rolling" creata dal designer Marc Newson. © ufficio-stampa
Secondo il Rapporto Italiani nel mondo 2018, stilato da Fondazione Migrantes, i dati relativi alle partenze comunicano che stiamo assistendo ad un cambiamento: a partire dall'Italia sono sicuramente i giovani (37,4% sul totale da gennaio a dicembre 2017) e i giovani adulti (25,0%), ma le crescite più importanti le si notano dai cinquant'anni in su: +20,7% tra i 50-64 anni; +35,3% nella fascia 65-74 anni; +49,8% in quella 75-84 anni e +78,6% over 85.
Migranti maturi disoccupati, migrante-genitore o nonno-ricongiunto, migrante di rimbalzo o migrante previdenziale: sono le nuove categorie di italiani over 50 partiti nell'ultimo anno dall'Italia. Secondo il rapporto si tratta di persone disoccupate (definiti "migranti maturi disoccupati"), o lontane dalla pensione che hanno la necessità di mantenere la famiglia.
Genitori-nonni in mobilità - Nascono "nuove strategie di sopravvivenza" tra i genitori-nonni che inizialmente trascorrono periodi sempre più lunghi all'estero con figli e nipoti già in mobilità fino al completo trasferimento (si tratta del "migrante genitore-nonno ricongiunto"). Un esempio ne è "La mia mamma", un ristorante di cucina italiana dove a cucinare sono le mamme dei giovani italiani che hanno scelto Londra come meta del loro progetto migratorio. Le cuoche sono chiamate a fare un lavoro in turnover: ogni tre mesi, cioè, si alternano modificando i menù sulla base delle loro regioni di origine.
I migranti di ritorno - Un altro profilo è il "migrante di rimbalzo" ovvero chi, dopo anni di emigrazione è rientrato in Italia per trascorrere la propria vecchiaia "in paese", ma rimasto vedovo/a, e magari con i figli nati, cresciuti e lasciati all'estero, decide di tornare nel paese che lo ha accolto per tanti anni.
In forte crescita migranti previdenziali italiani - Secondo il Rapporto Italiani nel mondo 2018 c'è un numero crescente di "migranti previdenziali" dall'Italia. Sono stati oltre 9mila nei primi mesi del 2018, rispetto ai 6.300 circa del 2017. "Che siano pensionati 'di lusso', colpiti da precarietà o sull'orlo della povertà, si tratta di numeri sempre più importanti - si legge - Le traiettorie tracciate da queste partenze sono ben determinate: si tratta di paesi con in corso una politica di defiscalizzazione, territori dove la vita costa molto meno rispetto all'Italia e dove il potere d'acquisto è, di conseguenza, superiore".
In 12 anni +64,7% di italiani all'estero - Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando da poco più di 3,1 milioni di iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) a più di 5,1 milioni. Al 1 gennaio 2018 gli italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE sono 5.114.469, l'8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia alla stessa data. È quanto sostiene il Rapporto Italiani nel mondo 2018 di Migrantes. La crescita nell'ultimo anno corrisponde a +2,8%, a +6,3% nell'ultimo triennio e al +14,1% negli ultimi cinque anni. A livello continentale l'Europa accoglie il numero più alto di cittadini italiani (54,1%) e, in particolare, l'UE15 (40,3%) mentre in America si registra una presenza del 40,3% con una maggiore concentrazione nel Centro-Sud (32,4%). Le realta' nazionali piu' consistenti sono l'Argentina (819.899), la Germania (743.799), la Svizzera (614.545). Nell'ultimo anno, il Brasile (415.933) ha superato numericamente la comunità italiana in Francia (412.263). Il 49,5% è di origine meridionale (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione è il 34,9% (Nord-Ovest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941).