Fotogallery - Kata, parla la sorella di Santina Renda: "Chi sa qualcosa, parli"
© Tgcom24 | Santina Renda oggi potrebbe essere così.
© Tgcom24 | Santina Renda oggi potrebbe essere così.
Il 23 marzo del 1990 Santina Renda, 6 anni, scomparve a Palermo. La sua famiglia non l'ha mai ritrovata. Ora che a Firenze si cerca la piccola Kata, la sorella della bambina sparita 33 anni fa lancia un appello: "Chi sa qualcosa parli"
La piccola Santina Renda © Tgcom24
"Ho i brividi al pensiero di quello che sta passando la mamma della piccola Kata. Le auguro di ritrovare sua figlia o che, chi l'ha rapita, la riporti indietro. Tremo all'idea che questa famiglia possa dover sopportare quello che abbiamo passato noi negli ultimi 33 anni". Francesca Renda, 39 anni, è la sorella della piccola Santina Renda, la bambina scomparsa da Palermo il 23 marzo 1990, all'età di sei anni.
Da quando la piccola Kata è sparita a Firenze, Francesca Renda sta seguendo il caso con apprensione. "Sono vicina ai suoi genitori", dice, "anche se non riesco a guardare le immagini delle ricerche trasmesse in tv. Ieri, per esempio, a un certo punto ho dovuto spegnere la televisione. Fa troppo male pensare che un'altra bambina possa fare la fine di mia sorella. Il prossimo 23 giugno Santina compirà 40 anni. Chissà se lo sa, chissà se si sta preparando a festeggiarli".
© Tgcom24 | Santina Renda oggi potrebbe essere così.
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Che cosa ricorda di quel giorno?
"Un pomeriggio come tanti altri. Eravamo tornate da scuola. Santina frequentava la seconda elementare, io la prima. Siamo andate a giocare nel cortile con altri bambini. Si è avvicinata una macchina con a bordo un uomo e una donna. Di lei ho visto solo la sagoma, perché è rimasta nell'auto. L'uomo, invece, è sceso ed è venuto verso noi bambini. Mostrava caramelle e giocattoli. Santina si è avvicinata a lui. L'ha presa e l'ha infilata a forza in macchina. Sono scappati. Io sono tornata a casa. La mamma mi ha chiesto: "Dov'è Santina?". Le ho raccontato quello che era successo. I miei genitori si sono spaventati. Papà è corso alla questura di Palermo. Giorni dopo abbiamo scoperto che, nonostante la denuncia, nessuno aveva fatto niente per cercare mia sorella".
Com'è possibile?
"Gli agenti hanno detto a mio padre che, prima di avviare le ricerche, bisognava aspettare 24 ore. Non sono stati chiusi i porti, non sono stati bloccati gli scali. Nessun posto di blocco per le strade. Chi l'ha rapita ha potuto portarla via dalla Sicilia, e forse anche dall'Italia".
Fu un caso che commosse l'Italia. Le foto di sua sorella erano su tutti i giornali.
"Arrivarono tante segnalazioni. Una era probabilmente attendibile. A farla fu un uomo di Lamezia Terme, in Calabria. Mentre andava a pescare, notò due bambine. Una piangeva. La sera vide la foto di mia sorella in tv e la riconobbe. Andò dai carabinieri. Sul luogo da lui indicato furono trovate tracce del passaggio di alcuni rom, di Santina nemmeno l'ombra. L'avevano già portata via. Anni dopo la Procura ci ha comunicato che l'inchiesta sarebbe stata chiusa, perché non arrivavano più segnalazioni".
Voi, però, non avete mai smesso di cercarla.
"Non smetteremo mai. Qualche mese fa, con l'aiuto di una associazione che aiuta noi familiari di bambini scomparsi, con i miei genitori siamo entrati in contatto con l'avvocato Luigi Ferrandino, lo stesso che da anni aiuta la famiglia della piccola Angela Celentano. Anche grazie a lui, qualche mese fa siamo riusciti a ottenere una foto che mostra come sarebbe oggi mia sorella. Quando l'ho vista, il mio cuore ha cominciato a battere all'impazzata: Santina, se è viva come credo, somiglia tantissimo a me".
Come è stato crescere senza di lei?
"Mi è sempre mancata tantissimo. Era una bambina solare e allegra, molto protettiva con me. Eravamo unite. Avrei voluto averla al mio fianco nei momenti importanti della mia vita. Oggi sono sposata, ho due figli, sono molto apprensiva. Non ho mai smesso di pensare che Santina sia viva. Vorrei solo sapere che sta bene, e magari riabbracciarla- Per questo lancio un appello: fate girare la sua foto, facciamo in modo che arrivi a lei, ovunque si trovi. E se c'è qualcuno che sa qualcosa, parli".
Cosa direbbe alla mamma della piccola Kata?
"Di essere forte, non smettere di sperare. Prego che la sua bambina ritorni a casa".
Tamara Ferrari