Queste persone, denunciano in un articolo pubblicato sul British Medical Journal, "vivono in baraccopoli senza acqua, senza servizi igienici senza accesso ai servizi sanitari di base"
© ansa
Fermare lo sfruttamento dei migranti che lavorano nell'agricoltura in Italia e che vengono pagati solo 12 euro per 8 ore di lavoro, schiavi dei campi che consentono di portare pomodori italiani a basso prezzo sulle tavole di tutto il mondo tutto l'anno. È l'appello lanciato da un gruppo di medici italiani sul British Medical Journal. E sono oltre 1.500, denunciano, i braccianti agricoli morti negli ultimi 6 anni in Italia a causa del loro lavoro.
A questi morti, affermano i medici suBmj, "si aggiungono altre vittime, quelle uccise dalCaporalato".
Queste persone, denunciano, "vivono in baraccopoli senza acqua, senza servizi igienici senza accesso aiservizi sanitari di base", spiegano Claudia Marotta e colleghidella Ong Medici con l'Africa Cuamm. Dal 2015 l'organizzazione, inpartnership con istituzioni locali, fornisce servizi sanitari dibase a questo popolo di migranti sparsi per tutta Italia, cheaffollano in circa 100 mila 50-70 baraccopoli e che nonostantela legge 'sull'Agromafia', sono completamente privi diprotezione.
"Salute, migrazione, economia, sviluppo sostenibilee giustizia sono tutti aspetti del nostro mondo tra lorointerconnessi - scrivono gli autori dell'articolo - ed è undovere per la comunità scientifica e clinica prendersi cura edare voce a queste persone 'mute'".
"Tutti dobbiamo battercicontro lo sfruttamento, la discriminazione, il razzismo el'egoismo, in qualsiasi forma si presenti", concludono.