Il sacerdote ai microfoni di "Quarto Grado": "Abbiamo tenuto Fabrizio in comunità per sei mesi, abbiamo fatto di tutto perché non ritornasse in carcere, ma è sempre vittima del suo personaggio"
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"Con Fabrizio Corona pensavo di aver vinto io 1 a 0 su di lui, invece è lui che ha vinto 3 a 0 con me. Ma non è così che si gioca e che si vive". Da tifoso qual è, don Antonio Mazzi usa una metafora calcistica per far capire al pubblico di "Quarto Grado" di essere rimasto parecchio amareggiato dall'ultima "bravata" dell'ex paparazzo dei vip, che gli è appena costata una nuova condanna a un anno di carcere.
"Credevo di conoscere bene Fabrizio, l'ho seguito in carcere, ho fatto di tutto perché ne uscisse, poi è stato con noi in comunità (Exodus ndR) per sei mesi - racconta don Mazzi - Ma quando è voluto tornare a casa ho capito che era ancora vittima del suo personaggio. Non è cattivo, dentro è straordinario, ma purtroppo non riesce a cambiare: così non si va avanti, la smetta di fare teatro perché ha una creatura".
Non è la prima volta che il fondatore di Exodus racconta alla stampa la sua delusione, lo scorso novembre aveva infatti inviato a Corona una sorta di lettera aperta nella quale gli diceva: "Caro Fabrizio, non tornare da me, sono troppo buono e mi hai fregato".