Si tratta di espressioni tipiche dell'ambito domestico e di quando serve "rapidità di linguaggio" per cui la deroga grammaticale è ammessa
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In molti hanno chiesto all'Accademia della Crusca se fosse lecito costruire il verbo sedere con il complemento oggetto, dicendo insomma frasi tipo "siedi il bambino, siedilo lì" e via dicendo. I verbi di movimento sarebbero, infatti, per loro natura intransitivi. A sorpresa l'istituzione linguistica ha cambiato orientamento e giudicato accettabili espressioni molto diffuse nel Sud Italia ma da sempre considerate errate: "Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali".
Non si tratta nemmeno di una concessione da parte degli esperti di grammatica e storia della lingua ai meridionali. "Queste domande - si legge nella motivazione - evocano situazioni, per così dire, tutte di ambito domestico, spesso caratterizzato da rapidità di linguaggio per affrontare determinate circostanze, per esempio quando c’è urgenza di far sedere, mettere seduto, posare su una sedia o un divano un bambino, magari piangente". L'immediatezza di tali circostanze permette quindi una maggiore flessibilità nell'utilizzo delle espressioni considerate errate fino a poco tempo fa: "Non vedo il motivo per proibirla e neppure, a dire il vero, per sconsigliarla".
L'apertura riguarda anche altre espressioni: "Una procedura sintetica che riguarda da tempo anche altri verbi di moto come salire e scendere ma anche uscire e persino, al Sud, entrare, che in molti italiani regionali (non solo meridionali) ammettono, specie all’imperativo, il complemento oggetto (sali/scendi il bambino dalla nonna, esci il cane)".