L'incidente sembra causato da una serie di fattori. Sotto accusa finiscono ancora una volta le manutenzioni. Nel 2001 un altro blocco dell'impianto
Perché la fune si è spezzata? Perché la cabina non è rimasta appesa al cavo? Per fare luce sui motivi che hanno portato allo strappo della fune traente della funivia Stresa-Mottarone e alla mancata entrata in funzione dei sistemi di sicurezza serviranno diverse perizie. Sotto accusa finisce la manutenzione, affidata all'azienda altoatesina Leitner, responsabile dei controlli straordinari.
L'impianto, di proprietà del Comune di Stresa ma gestito dalla società Ferrovie del Mottarone, è stato immediatamente posto sotto sequestro dalla procura di Verbania, così come la documentazione tecnica e delle manutenzioni periodiche.
La dinamica - Domenica la cabina è quasi arrivata alla stazione di monte quando, forse per un cedimento del carrello, il cavo traente si spezza, facendo retrocedere a forte velocità la cabina per almeno cento metri prima dell'urto violento con l'ultimo pilone dell'impianto. E' in quel momento che alcune persone vengono proiettate fuori. Dopo l'impatto la cabina viene quindi sbalzata via e rotola per almeno 15-20 metri finendo la propria corsa contro gli alberi.
Cinquantuno anni fa l'inaugurazione, il precedente del 2001 - L'impianto era stato costruito nel 1967 e inaugurato nel 1970 per sostituire il vecchio trenino andato in pensione nel 1964. Nel 2001 la funivia - che parte dal lido di Stresa, in riva al lago Maggiore e sale a 1.385 metri sul Mattarone - si era bloccata nel primo tratto dopo la partenza da Stresa ed era stato necessario l'intervento dei soccorritori per portare in salvo i passeggeri.
Le ultime revisioni - L'ultima revisione generale era avvenuta nel 2014 e aveva portato alla chiusura per due anni. In quell'occasione era stata eseguita anche una magnetoscopia sulle funi per verificarne la tenuta. Le cabine erano state smontate e rimontate con impianto acustico e videocamera di sorveglianza a bordo. Lavori costati 4 milioni e 400mila euro e finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa e dalla società di gestione.
© Ansa
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La sostituzione dei cavi prevista per il 2029 - Secondo il ministero per le Infrastrutture dopo la riapertura nel 2016 i controlli sono stati ripetuti a luglio 2017 e, successivamente a fine 2020 sono state eseguite verifiche specifiche sui cavi come conferma la stessa società di Vipiteno che si occupa della manutenzione straordinaria. La sostituzione dei cavi era invece prevista per il 2029.