Punita e vessata per mesi, Giulia si è rivolta per la seconda volta alla Procura militare dopo la vicenda del 2018
Iraq, rientrano i militari italiani feriti
Denunciò due anni fa gli atti di nonnismo che era stata costretta a subire per il cosiddetto "battesimo del volo". Estromessa dal corso per "inettitudine militare", fece ricorso e venne reintegrata. Ma dal quel momento fu l'inferno. Secondo la denuncia della soldatessa, presentata a fine maggio sia alla Procura militare di Roma che a quella ordinaria di Latina, la ventenne, dal reintegro, sarebbe stata punita di continuo e ghettizzata dai commilitoni.
31 giorni di consegna, 4 rimproveri e 3 richiami formali in soli otto mesi. Che sommati ai 60 dell’intero anno precedente costituiscono un record nella storia dell’aeronautica italiana. Tutti con le più disparate motivazioni: "Usava il cellulare in luoghi non consentiti", "Divisa in disordine", "Postura scomposta a mensa", "In piedi dopo il silenzio", "Cubo della divisa non effettuato", "Arrivava in adunata serale mostrandosi aggressiva e irrispettosa con i colleghi accusandoli di averla fatta arrivare in ritardo". I suoi commilitoni, tutti insieme, hanno subito meno richiami.
"Insofferenza alla disciplina, all’obbedienza, alla subordinazione, al rigore, alla puntualità e allo spirito di sacrificio necessari per intraprendere una carriera militare" avfrebbero affermato i superiori, incaricati di indagare sul caso all’interno dell’Accademia nell’ambito di un’inchiesta disposta dalla stessa Aeronautica militare. Ma il campanello di allarme è suonato comunque, e ora sarà la Magistratura militare (e quella ordinaria) a dire se c'è stato un vero e proprio atteggiamento persecutorio.