L'AGGRESSIONE

Ladispoli (Roma), operaio pedina e picchia il datore di lavoro: "Più soldi o ti massacro"

L'uomo, 38 anni, originario del Marocco, è stato arrestato per atti persecutori e lesioni. A maggio la vittima sarebbe stata aggredita con calci e pugni in mezzo alla strada

17 Ago 2022 - 16:54
 © Carabinieri

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Minacce, pedinamenti e botte contro il suo datore di lavoro perché pretendeva più denaro. A vivere ormai da quasi un anno quest'incubo - secondo quanto riporta il Messaggero - un imprenditore edile di 56 anni. Uno dei suoi dipendenti, un 38enne di origini marocchine, gli dava il tormento fino a raggiungerlo sotto casa. La rabbia dell'operaio si era scatenata a inizio 2022. E, da allora, l'uomo non si era più fermato, nemmeno davanti a conseguenze fisiche gravi del titolare che, per le aggressioni, era finito in ospedale in codice rosso. L'ultimo episodio nei giorni scorsi e poi l'arresto eseguito dai Carabinieri, con l'accusa di atti persecutori e lesioni.  

La storia - I primi litigi tra i due sarebbero avvenuti a febbraio, quando il 38enne aveva iniziato a pretendere più denaro rispetto a quello previsto dal contratto di lavoro: "Mi devi dare più soldi o ti massacro", gli avrebbe detto. In primavera dalle parole sarebbe passato ai fatti, quando a fine maggio in via Ancona, nel pieno centro di Ladispoli, il dipendente aveva aggredito il datore di lavoro in mezzo alla strada con pugni e calci. A notare la violenza erano stati i passanti che, sotto choc, avevano subito chiamato il 112. La vittima, residente in città, era rimasta a terra insanguinata con il volto tumefatto per essere poi trasportata in ospedale con l’ambulanza del 118 in codice rosso. Quel pestaggio gli era costato 30 giorni di prognosi per via delle fratture su tutto il corpo. Il muratore si era poi dileguato nei giardini. 

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Gli altri episodi - Ma nelle settimane successive il 38enne aveva ricominciato a perseguitare il professionista e chiedendo ancora altri soldi per alcuni lavori fatti nel cantiere. "Mi hai pagato troppo poco, voglio di più per quanto realizzato a febbraio, non sto scherzando, ricordalo", questa una delle sue richieste. E poi i ricatti e altre botte. Da qui la denuncia dell'imprenditore e l'intervento dei militari che hanno liberato la vittima da un incubo. 

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