Oltre la mascherina: sulle tute anti-Covid compaiono i ritratti dei sanitari della Rianimazione di Piacenza
© Facebook / Azienda Usl di Piacenza
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In una lettera, accompagnata da un collage fotografico composto dai loro volti, augurano al Capo dello Stato un "Buon Sistema Sanitario Nazionale 2021"
Settecento medici di dodici regioni hanno firmato una lettera, promossa dal movimento "Siamo tutti Ippocrate" - nato spontaneamente agli Spedali Civili di Brescia nella primavera del 2020, in piena pandemia - indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il loro è un grido d’aiuto, un appello "affinché si riorganizzino, con risorse, capacità e indipendenza, le sanità regionali e soprattutto quella nazionale, scandalosamente sottofinanziata".
La lettera - La lettera, accompagnata da un collage fotografico composto dai volti dei 700 medici, inizia così: "Egregio Presidente Sergio Mattarella, dietro ai volti di questa foto non c'è la sofferenza di migliaia di medici e operatori sanitari che hanno curato e accudito con passione centinaia di migliaia pazienti-Covid durante la terribile pandemia, ma il dolore per essersi sentiti abbandonati ben prima dell'emergenza e soprattutto la preoccupazione di esserlo ancora di più dopo. Da troppi anni la politica ha rinunciato al suo ruolo di garante di due diritti fondamentali della nostra Costituzione: la salute e l'istruzione. Il risultato è, nella contingenza, migliaia di morti evitabili e un senso civico così scarso da ritenerlo padre delle sconcertanti 'movide'. I medici possono perdonare gli errori che la politica sanitaria ha commesso finora, nonostante i numerosi, preventivi richiami della classe medica, ma ora si aspettano una netta inversione di rotta rispetto alla cattiva gestione della sanità locale, regionale e nazionale degli ultimi decenni".
© Facebook / Azienda Usl di Piacenza
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"Ora che l'alibi della mancanza di fondi è caduto - sottolineano poi i medici - non possiamo tacere lo sconcerto che ha sopraffatto i sanitari italiani alla notizia del mortificante stanziamento di 9 miliardi di euro per la Sanità sui 196 totali del Recovery Plan. Per uno Stato che già da lustri stanzia per la sanità poco più della Grecia, e quasi la metà di Francia e Germania. Per un SSN che è stato uno dei principali motivi di orgoglio dell'Italia repubblicana a livello mondiale e che la pura abnegazione ippocratica dei medici (in carenza di strutture, organizzazione, finanziamenti, progetti; in surplus solo di burocrazia e col primato dell'amministrazione sulla medicina) ha permesso di mantenere negli anni a un livello di eccellenza riconosciuto nel mondo".
"Ora noi medici non ce la facciamo più - ammettono -. È triste che ce l'abbia ricordato un invisibile virus, quando solo i ciechi negli ultimi anni si ostinavano a ignorare lo smantellamento progressivo del SSN. Da anni noi medici paventiamo un futuro della Sanità a due velocità: quella per i ricchi e quella per i poveri. Quando il malato potrà tornare a essere 'paziente' di chi si prende cura di lui e non 'cliente' dell'azienda che pare abbia messo al centro dell'interesse il profitto e non la cura? A quando un riproporzionamento tra sanità pubblica e privata? Non abbiamo la pretesa di riformare l'Italia. Non è nostro compito. Ma desideriamo curare i nostri pazienti e per farlo abbiamo bisogno che lo Stato ci aiuti. Abbandonando chi si fa carico della salute, dalla cura alla ricerca, lo Stato sta abbandonando tutti i suoi figli più deboli".
"Egregio Presidente - concludono - dietro ai volti di questa foto non ci sono gli 'eroi' della pandemia, ma professionisti che non ora, ma da anni non ce la fanno più. Che continueranno a mettere passione, professionalità e abnegazione: del tutto insufficienti senza adeguate risorse umane, strutturali ed economiche. I medici che Le stanno scrivendo non sono guidati da partiti né da sindacati, ma solo dalla deontologia professionale. E dall'amore per la vita e la salute degli altri. Ora più che mai siamo tutti bisognosi del Suo aiuto. Siamo tutti Ippocrate. In questo momento anche Lei. Caro Presidente, in occasione del nuovo anno vogliamo augurare a Lei e agli Italiani un Buon Sistema Sanitario Nazionale per il 2021 e gli anni a venire. Augurandoci che Lei ci aiuti a renderlo migliore".