Roma, il 52enne, a un passo dall'essere nominato questore, subirà ora un'inchiesta disciplinare e rischia il trasferimento immediato
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"Lo so, quella frase è infelice, presa da sola ha un sapore sinistro, ma bisogna contestualizzarla". Si difende così il funzionario di polizia 52enne nel vortice del ciclone dopo essere stato ripreso mentre, durante lo sgombero di migranti in piazza Indipendenza a Roma, ha risposto a un agente che chiedeva indicazioni con la frase "se tirano qualcosa spezzategli un braccio".
Il funzionario, a un passo dall'essere nominato questore, subirà un'inchiesta disciplinare e rischia il trasferimento immediato.
"Non ero in servizio, lì solo per stare vicino ai miei uomini" - "Non dovevo neppure essere lì, ero libero da quel servizio, avevo terminato il mio turno, ma ho sentito dalla radio che i miei uomini in piazza Indipendenza erano in difficoltà e sono intervenuto", ha raccontato il funzionario, secondo quanto riportato da "La Repubblica". "Rispondevo a un agente che mi raccontava che lui e altri erano stati colpiti da sanpietrini. Mi ha chiesto: e se questi ci tirano addosso qualcosa? Allora gli ho risposto in quel modo, ma bisogna trovarsi nella mischia, in mezzo alla bolgia, esposti a rappresaglie imprevedibili. Bisogna viverli quei momenti per comprendere di cosa stiamo parlando".
"Nella mischia si dicono anche parole in libertà, non sono un violento" - "Non sono un violento, ho svolto con grande coscienza il mio lavoro, cerco sempre la mediazione, ma nella mischia ci stanno le parole in libertà così come capita di dover far ricorso alla forza per contrastare un attacco - ha spiegato ancora il 52enne -. È quello che si temeva in piazza l'altro giorno, quando un gruppo nutrito di manifestanti si è diretto verso la stazione. In quella situazione l'unico interesse era bloccarli, non potevamo rischiare che la protesta si propagasse".