"ESTRANEO ALLE ACCUSE"

Agenzia spaziale, Saggese si dimette Il presidente indagato per tangenti

Altre sei persone coinvolte nell'inchiesta per concussione e corruzione

07 Feb 2014 - 14:22
 © ansa

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Il ministro Maria Chiara Carrozza ha accettato le dimissioni del presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese, che aveva rimesso il mandato nelle sue mani. La decisione è stata presa da Saggese dopo essere finito sotto inchiesta per tangenti. Il presidente dimissionario si dichiara "completamente estraneo" ai fatti contestatigli, pur ribadendo "il rispetto delle indagini in corso".

La decisione, dicono all'Asi, è stata presa "al fine di meglio difendere la propria integrità, onorabilità e prestigio, maturati in più di 40 anni di attività nel settore".

L'inchiesta per concussione e corruzione - Saggese è tra i sette indagati per concussione e corruzione finiti nel mirino dei pm romani Paolo Ielo e Mario Palazzi, che hanno disposto la perquisizione di alcuni uffici dell'Agenzia nella sede romana di Tor Vergata e le sedi di sei società alla ricerca di documenti e memorie di computer sui rapporti contrattuali. Il sospetto di inquirenti e investigatori è appunto che dietro alcuni appalti ci sia stato un giro di tangenti. Oltre a Saggese, sono stati iscritti nel registro degli indagati due collaboratori di Saggese e gli operatori di società Elena Oteri, Alfiero Pignataro, Salvatore Marascia e Vittorio Sette. Le società coinvolte nelle perquisizioni sono la Sistina Travel, che organizza viaggi all'estero per i dipendenti Asi, la Get-It, con sede a Torino, la Eurofiere, con sede a Rivoli (Torino), la Art Work e la Space Engineering, entrambe a Roma, e il Centro italiano di ricerche aerospaziali (Cira) con sede a Capua (Caserta).

Perquisita la sede dell'Agenzia spaziale - Sulla perquisizione alla sede Asi, Saggese ha detto: "Desidero sottolineare che si tratta di una vicenda interna impropriamente trasformata, tramite esposto, in una questione di rilevanza penale". L'attività istituzionale dell'Asi, dice, "non è assolutamente toccata da questo episodio e confidiamo in una rapida conclusione, in sede competente, per ridare serenità ai lavoratori dell'Asi impegnati in molte attività internazionali". Anche il Cira, in una nota, ha ribadito l'estraneità sua e del suo presidente, dicendosi pronto "a fornire tutta la collaborazione richiesta dai magistrati per l'accertamento della verità".

Ma l'attenzione di chi indaga non è circoscritta al solo, presunto, giro di mazzette, così come segnalato in una denuncia da un dirigente dell'Asi dapprima vittima di un tentativo di concussione e poi di una serie di ritorsioni dopo aver manifestato il proprio dissenso. Le verifiche di chi indaga vertono anche sull'eventuale sussistenza di fatture false per operazioni inesistenti, sui requisiti di soggetti nominati dirigenti e sui criteri di assegnazione di consulenze. E anche su questi aspetti si è svolta l'attività di perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni degli indagati. Circostanze che potrebbero far emergere altre ipotesi di reato.

L'indagine punta, infine, anche a chiarire i rapporti di parentela tra titolari di società e stretti collaboratori del presidente dell'Asi. I titolari della Get-It di Torino, secondo quanto emerge dal decreto di perquisizione di quattro pagine, sono Elena Oteri e il marito Vittorio Sette. I due imprenditori, finiti sul registro degli indagati, sono i genitori dei due stretti collaboratori di Saggese. Il sospetto della Procura è che la Get-it avrebbe ottenuto commesse dall'Asi grazie ad una serie di favori. I due collaboratori, è detto nel provvedimento, sono sospettati inoltre di aver operato in violazione di doveri di imparzialità e legalità.

Articolo revisionato l'8/10/2024

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