IL CASO ORLANDI

Ali Agca espulso dall'Italia, i pm di Roma: non attendibile

Gli Orlandi hanno invano tentato di bloccare la sua partenza. La famiglia ha chiesto di interrogarlo dopo che l'ex terrorista ha in varie occasioni parlato della ragazza rapita nel 1983.

30 Dic 2014 - 05:52
 © da-video

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Alì Agca è stato espulso dall'Italia, destinazione Istanbul. L'Airbus A319 dell'Alitalia con a bordo l'ex terrorista turco, è decollato alle 22.50 dall'aeroporto di Fiumicino. Per motivi operativi, la partenza è avvenuta con oltre mezz'ora di ritardo. L'ex lupo grigio era giunto alle 20.40 sul piazzale antistante la piazzola di parcheggio dell'aereo con un pullmino scortato da quattro volanti della Polaria e della Digos.

Ali Agca espulso dall'Italia, i pm di Roma: non attendibile

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Un cappotto scuro indossato sopra un completo grigio con la cravatta dello stesso colore, Alì Agca è stato portato sottobraccio a bordo dell'aeromobile da agenti della Polizia in borghese, che lo hanno fatto salire dalla parte anteriore del velivolo. Subito dopo è quindi cominciato l'imbarco degli altri passeggeri fatti invece salire dalle scale posteriori dell'Airbus A319.

I legali di Pietro Orlandi, Massimo Krogh e Nicoletta Piergentili, avevano depositato in Procura a Roma una istanza con la quale chiedevano che Agca non fosse espulso, ma venisse trattenuto in Italia per motivi di giustizia. La famiglia chiedeva che l'attentatore di Papa Giovanni Paolo II fosse sentito sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza, cittadina vaticana, scomparsa nel 1983. Ma i pm hanno stabilito che non sarà sentito e il giudice di pace ha dato il via libera all'espulsione.

I magistrati ritengono infatti che "non esista alcun bisogno di ascoltarlo nuovamente" in quanto "negli anni ha fornito decine di testimonianze al riguardo in pubblico e nel corso di processi e non è considerato attendibile".

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