Non più solo luoghi simbolici ma anche e soprattutto luoghi che in occasione di eventi e manifestazioni possano richiamare un gran numero di persone. Forze speciali pronte a intervenire in ogni momento
Dopo gli ultimi attentati in Francia e in Germania, il ministero dell'Interno ha innalzato il livello di sicurezza, chiedendo a prefetti e questori di ogni provincia di comunicare quali sono, soprattutto nella stagione turistica, i luoghi, gli eventi, le località, le manifestazioni, che attirano numerose persone e che possono quindi costituire un bersaglio. Con le informazioni raccolte, il Viminale realizzerà quindi una "mappa" del rischio.
Ciò perché, secondo quanto si è osservato durante gli ultimi attacchi, gli attentati non sono più rivolti, come un tempo, verso i classici "obiettivi sensibili", cioè luoghi simbolici dello Stato, ma contro luoghi che per diversi motivi richiamano molte persone. Come la manifestazione sul lungomare a Nizza o il concerto del kamikaze in Germania. Ma anche le chiese sono diventate un obiettivo: non solo quelle fortemente simboliche come San Pietro a Roma, ma, come si è visto a Rouen, anche le chiesette delle cittadine di provincia.
Ecco allora che a ogni prefettura, questura, commissariato è stato chiesto di indicare i luoghi più a rischio del territorio di competenza ma anche di compiere sopralluoghi per specificare dove le forze dell'ordine dovranno essere piazzate in caso di attacco, individuando anche i luoghi più adatti per far confluire uomini e mezzi e fornendo anche le planimetrie e le vie di fuga in modo da consentire un intervento il più rapido possibile delle forze speciali in caso di necessità.
E il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, ha sottolineato che "si sta lavorando sul piano sia informativo sia preventivo, aggiornando il dispositivo che riguarda l'eventuale intervento delle forze speciali: Gis e Nocs sono pronti per ogni evenienza".