CHI HA DIVULGATO LA FOTO?

Americano bendato, la Procura militare ha aperto un'inchiesta: indagato un sottufficiale per abuso

Al vaglio degli inquirenti anche la posizione degli altri carabinieri ritratti nello scatto. Ora si cerca chi ha fatto la foto e chi l'ha divulgata

31 Lug 2019 - 10:48
 © dal-web

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La Procura militare ha aperto un'inchiesta dopo la pubblicazione della foto che ritrae Gabriel Christian Natale Hjorth, uno dei due americani accusati della morte di Mario Cerciello Rega, bendato. C'è un sottufficiale indagato: le ipotesi di reato vanno dall'abuso della propria autorità all'abuso dei mezzi di costrizione alla violenza privata. I pm stanno valutando se iscrivere nel registro degli indagati - per concorso in abuso e omessa denuncia - anche gli altri carabinieri presenti.

La foto potrebbe essere stata scattata da un terrazzino - I pm della Capitale nell'accertare quanto accaduto dovranno in primo luogo individuare "la più adeguata qualificazione giuridica" da contestare alle persone coinvolte. In base agli elementi raccolti, l'autore della foto (forse scattata da un terrazzino attiguo all'ufficio) non sarebbe la stessa persona che l'ha veicolata poi utilizzando alcune chat. Gli investigatori stanno cercando di risalire all'autore. L'immagine del ragazzo bendato potrebbe anche diventare un prezioso strumento in mano alle difese. Per questo la Procura militare è stata risoluta nell'intervenire aprendo un'inchiesta.

Trattamento diverso per Elder - È stato smentito, invece, che Finnegan Lee Elder possa aver avuto lo stesso trattamento dell'amico: "Non è stato assolutamente bendato e legato - ha dichiarato il comandante provinciale Francesco Gargaro -. Sono stati svolti accertamenti che hanno escluso questa possibilità". I militari hanno spiegato che a Finnegan, è stato concesso, così come all'altro indagato, di effettuare una chiamata alla famiglia.

La difesa farraginosa del sottufficiale - Il sottufficiale che è sotto indagine ha affermato di aver bendato il 18enne per non fare leggere informazioni rilevanti all'indagato dai pc. Ma la giustificazione è farraginosa: appare inverosimile che uno studente americano, con il suo italiano non perfetto, possa riuscire a leggere da lontano e in quelle condizioni e in più nello scatto i computer sono spenti. Ora bisogna capire chi era al comando, che ha permesso un tale abuso.

La rabbia sulle chat dei militari: non divulgate foto - Sono tantissimi i militari che si scambiano pareri e consigli via chat, ma anche via social (forse perché più difficili da rintracciare). E in questi giorni impazzano conversazioni sullo scatto shock. I carabinieri fanno pressioni affinché chi ha fatto uscire fuori l'immagine esca allo scoperto, prendendosi le sue responsabilità, per evitare che se ne parli ancora offuscando l'inchiesta sull'uccisione del carabiniere Rega. Ma c'è anche chi mette in guardia: "Non divulgate foto", come fanno dalla pagina Facebook del "Nucleo Radiomobile dei Carabinieri". "Pensateci bene prima di spingere INVIO", conclude il messaggio.

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