Sotto indagine il periodo dal 2012 al 2014. Tanti gli ambiti nei quali sono state riscontrate irregolarità: dalla manutenzione delle strade ai servizi per i disabili, dagli ospizi agli affitti delle case
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Nuove irregolarità emergono dall'indagine dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sulla gestione del Comune di Roma dal 2012 al 2014. L'ultimo documento firmato da Raffaele Cantone "ha rivelato la sistematica e diffusa violazione delle norme e il ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive".
Tanti gli ambiti nei quali sono state riscontrate irregolarità dall'Anac: dalla manutenzione delle strade ai servizi per i disabili, dagli ospizi agli affitti delle case, dalla macellazione della carne alla tutela del verde pubblico, dall'acquisto di nuovi software alla gestione dei canili.
Aumento dei costi - Le conseguenze non sono inquietanti. "Si riscontrano ricadute negative sulla qualità delle prestazioni e sull'incremento dei costi, nonché sulla lesione della concorrenza, come effetto della sottrazione alle regole di competitività del mercato di una cospicua quota di appalti, affidati per la maggior parte senza gara", si legge nel rapporto.
Boom delle Coop - Per le cooperative che operano nel sociale, nel triennio preso in esame, "c'è stato un esorbitante numero di affidamenti di cospicuo valore economico avvenuti in gran parte in forma diretta, a conferma del mancato rispetto dei principi basilari di concorrenza, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità", si legge ancora nel documento.
Ogni dipartimento ha il suo software - Cantone scopre anche che nella Capitale ogni "dipartimento ha sistemi informativi diversi": in pratica non si parlano tra di loro. Inoltre l'Ufficio contratti ha in dotazione un sistema centralizzato "solo per le gare ad evidenza pubblica", mentre le altre, evidentemente, sfuggono ai controlli.