Si sta creando "un polverone sul nulla", commenta il Campidoglio, "per i nuovi vertici sono state seguite le disposizioni di legge".
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L'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, ha chiesto all'Atac un'informativa sulla nomina di Paolo Simioni come presidente, amministratore delegato e direttore generale dell'azienda di trasporto pubblico di Roma, avviando così un'istruttoria sui possibili profili di incompatibilità del triplo incarico. Si sta creando "un polverone sul nulla", commenta il Campidoglio, "per i nuovi vertici sono state seguite le disposizioni di legge".
Il 31 luglio, su indicazione della sindaca Virginia Raggi, Simioni ha assunto l'incarico di presidente e amministratore delegato dell'Atac. Allo stesso tempo veniva completamente rivisto il vertice dell'azienda, con la costituzione di un cda a tre, presieduto appunto da Simioni, che già collaborava col Campidoglio e il gruppo di lavoro sulle partecipate. Successivamente, l'11 agosto, Simioni ha assunto anche l'incarico di direttore generale.
Proprio sulla somma di queste tre cariche sono stati sollevati dubbi, anche in articoli di stampa, ipotizzando un conflitto per incompatibilita' e la violazione delle norme sugli incarichi nella pubblica amministrazione. A seguito degli articoli usciti su alcuni giornali e poi con l'arrivo di un esposto di un'associazione dei consumatori, l'Autorità guidata da Raffaele Cantone ha deciso autonomamente di avviare verifiche e come primo passo ha chiesto ad Anac tutta la documentazione.
Campidoglio: nessuna preoccupazione - Nessuna particolare apprensione in Campidoglio per la richiesta di informazioni da parte dell'Anac sulla nomina di Paolo Simioni all'Atac. Secondo fonti del Comune si tratterebbe di "un atto dovuto" a seguito dell'esposto di una associazione di consumatori e "si starebbe, creando un polverone sul nulla". Anche perché, rimarcano, "sono state seguite le disposizioni di legge per l'individuazione dei nuovi vertici". Per la nomina di Simioni a presidente, amministratore delegato e direttore generale di Atac ci sarebbe anche un parere che ne esclude l'incompatibilità, anche sulla base di analoghe e precedenti situazioni sottoposte all'attenzione della stessa autorità.