I reati contestati dai pm sono sfruttamento della prostituzione, cessione di droga, prostituzione minorile, estorsione e detenzione di materiale pedopornografico. Tra gli accusati c'è anche la madre di una delle due ragazzine coinvolte nel giro. Il gup decide dopo Pasqua
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I pm di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio di otto persone invischiate nella vicenda delle baby squillo dei Parioli. I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione, cessione di droga, estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile. Tra gli accusati figurano i due promotori del giro, Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla, ma anche alcuni clienti e la madre di una delle due ragazzine coinvolte.
Il procuratore aggiunto, Maria Monteleone, e il sostituto, Cristiana Macchiusi, oltre a Ieni e Pizzacalla, hanno chiesto il processo anche per Mario De Quattro, la madre di una delle ragazzine, e i clienti Riccardo Sbarra, Marco Galluzzo, Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone.
Per Ieni e Pizzacalla l'accusa è sfruttamento della prostituzione minorile e per Ieni anche di cessione di droga. Sbarra è accusato di possesso di materiale pedopornografico; De Quattro di una tentata estorsione: ha cercato di farsi dare 1.500 euro per non diffondere il filmato di un rapporto. Galluzzo, è accusato di aver ceduto cocaina in cambio delle prestazioni. L'udienza, con la quale il gup deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio dei pm, è fissata al 23 o al 24 aprile.
Intanto i magistrati di piazzale Clodio proseguono gli accertamenti sul giro di clienti delle minori. Finora sono una cinquantina quelli identificati, ed accusati di prostituzione e molti di loro hanno già fatto agli inquirenti proposte di giudizio con riti alternativi (abbreviato, patteggiamento) a quello ordinario. Una volta formalizzate, le richieste saranno valutate dai pm.