Ai domiciliari da dicembre, è tornato in libertà per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva e parla al Tg5 dell'inchiesta "Mondo di mezzo" nella quale era stato coinvolto
"Sono stato condannato giustamente per quanto riguarda la corruzione, ma non mi meritavo 5 anni in alta sicurezza a Tolmezzo, praticamente in Austria". Parla così al Tg5, da uomo libero in attesa di un nuovo processo che dovrà ricalcolare la pena, Salvatore Buzzi, fondatore della cooperativa romana "29 Giugno" e tra gli imputati eccellenti del processo "Mafia Capitale". E proprio a proposito di Mafia Capitale commenta: "E' stato un evento mediatico giudiziario che ha consentito a qualcuno di vendere libri e a me di fare tanti anni di galera".
Per quanto riguarda l'antica amicizia con Massimo Carminati, Buzzi risponde: "In cooperativa io avevo anche pluriomicidi con 4 ergastoli, che paura dovevo avere di uno che nel 1981 a 22 anni aveva commesso tre rapine e nel 1999 un furto?".
Ricordando poi quegli anni di rapporti in Campidoglio aggiunge: "Quando entravo, dall'usciere al personaggio politico più importante, tutti mi chiedevano assumi questo, assumi quest'altro. Se pure questa è corruzione, allora tutto è corruzione".
Ma è cambiato qualcosa oggi da allora? "Nulla", conclude