Tutti i nodi della vicenda divenuta tragedia in cui ha perso la vita un vice brigadiere di 35 anni accoltellato durante una notte in servizio
© ansa
Due 20enni americani sono stati fermati per l'uccisione del vice brigadiere, Mario Cerciello Rega, mentre svolgeva nella notte un servizio in borghese a Roma. Ma, nonostante la confessione di chi ha sferrato gli otto fendenti micidiali, rimangono ancora molti punti oscuri nella vicenda.
La ricostruzione - Secondo quando risulta oggi, il delitto sarebbe avvenuto nel mondo dello spaccio. I due americani sarebbero stati truffati da un pusher della zona che, per cento euro, avrebbe rifilato loro due aspirine anziché cocaina. Loro, per vendicarsi, si sarebbero appropriati del suo borsello con droga e cellulare, chiedendo soldi in cambio della restituzione. Quindi lo spacciatore avrebbe denunciato all'Arma il tentativo di estorsione. All'appuntamento (rivelatosi poi mortale) tra pusher e americani c'erano, in borghese, Cerciello Rega e il collega Varriale.
Non tutto torna. A partire dalla chiamata ai carabinieri Se come è stato detto sia stata la vittima del furto a telefonare ai militari, non si spiega cosa spingesse uno spacciatore a chiedere l'intervento del 112. Di certo, la rete di contatti nel cellulare dentro il borsello derubato potrebbe essere stato un ipotetico motivo, ma sembra sempre difficile che un criminale possa rischiare di far saltare la sua copertura per una rete di contatti che può rifarsi.
La pista maghrebina - Perché si è cercato tra i nordafricani? Dopo l'accoltellamento, il collega di Rega, rimasto ferito nella colluttazione, aveva inizialmente ipotizzato che l'uomo che aveva accoltellato il vice brigadiere di 35 anni fosse un nordafricano. Come scrive il Corriere della Sera, "le origini algerine o libanesi dell’uomo (descritto da collega di Rega, ndr) e il colore olivastro della pelle sostenevano questo identikit mentre il complice si rivela essere biondo e chiaro di carnagione". Si fa avanti quindi la pista della gang magrebina che poi si rivelerà fallace. Uno dei due fermati ha infatti origini libanesi.
Due giovani bene uccidono per cento euro? - L'altro punto interrogativo è come mai due 20enni americani, di cui uno proveniente da una famiglia facoltosa, in vacanza in Italia, rischino così tanto per una bravata e nel bel mezzo della notte aggrediscano un carabiniere? La loro vendetta nei confronti del pusher può spingersi fino all'aggressione e all'uccisione di un militare in una notte di droga e follia? I due ragazzi inoltre subito dopo l'accoltellamento sono rientrati al "Le Meridien Visconti", albergo di lusso, nel quartiere Prati, da 200-250 euro a notte. Pensavano veramente di farla franca? I due avevano già il biglietto di ritorno negli Stati Uniti: sarebbero dovuti rientrare la sera dopo l'omicidio.