La ricostruzione dell'omicidio del vicebrigadiere Rega
© ansa-centimetri
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La notte del 26 luglio, il vice brigadiere ucciso era con il collega nella zona di piazza Mastai. I due erano in borghese, in servizio dalla mezzanotte, dove si trovavano quattro colleghi liberi dal servizio
Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, era con il collega Andrea Varriale nella zona di piazza Mastai, a Trastevere, la notte del 26 luglio. I due erano in borghese, in servizio dalla mezzanotte, dove si trovavano quattro colleghi liberi dal servizio. Varriale ha annotato di essere intervenuto su ordine del maresciallo Pasquale Sansone, che gli riferiva di trovarsi sul posto per cercare un soggetto sottrattosi all'identificazione.
I 4 non in servizio e l'acquisto di droga - Il dato emerge dall'attività di indagine coordinata dalla Procura di Roma. Secondo quanto ricostruito, i quattro carabinieri non in servizio avevano notato, intorno all'1 e 30 di notte, a poca distanza dal cinema Alcazar, Sergio B. in compagnia di uno dei due ragazzi californiani che cercavano di acquistare droga dal pusher Italo Pompei.
Il pusher sottoposto a controllo - Quest'ultimo, in cambio di cento euro, aveva ceduto un involucro di carta stagnola al ragazzo americano. Allo scambio avevano assisitito i militari non in servizio a cui Natale Hjorth aveva consegnato la bustina affermando che si trattasse di tachipirina mentre Pompei era stato sottoposto a un controllo. Il giovano americano, dal canto suo, si era allontanato con Sergio B. in direzione di piazza Mastai.
Cerciello contattato sul cellulare - In base a quanto accertato, Cerciello Rega, intorno alle due di notte, era stato contattato sul proprio cellulare dalla Centrale operativa del Comando Gruppo di Roma che aveva fornito a lui e a Varriale una nota di intervento a piazza Gioacchino Belli, a poca distanza da Mastai, spiegando che Sergio B. dopo il furto del borsello aveva subito un tentativo di estorsione.
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