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Alcuni dei vertici del movimento indagati anche per associazione a delinquere finalizzata all'istigazione dell'odio razziale. Il sindaco della Capitale "E' un momento storico". Anpi: "Viva soddisfazione per il provvedimento"
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Al termine di un' indagine condotta dalla Digos, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell'immobile in via Napoleone III, storica sede del movimento CasaPound. Lo rende noto la Questura di Roma, sottolineando l'avvenuta notifica del provvedimento.
Tra gli indagati alcuni dei vertici del movimento di estrema destra, tra cui Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano: per loro l'ipotesi di reato è quella di associazione a delinquere finalizzata all'istigazione all'odio razziale e occupazione abusiva di immobile.
Raggi: "Vittoria per la città" "Un momento storico, una vittoria per la città". E' il primo commento del sindaco di Roma, Virginia Raggi, sulla notifica a CasaPound del sequestro preventivo dell'immobile. "Se procederemo in modo 'bipartisan' sugli sgomberi? C'è un elenco che ha la prefettura - ha risposto la Raggi -, che procede secondo il criterio degli immobili pericolanti o dei provvedimenti di sgombero. In questo caso la Procura si è mossa: noi diamo assistenza per assistere le fragilità che non hanno colore politico".
Anpi: "Viva soddisfazione per il provvedimento" "Esprimiamo viva soddisfazione per il provvedimento che era stato richiesta dalla procura sulla base della nostra denuncia", ha detto il vicepresidente dell'Anpi, Emilio Ricci, precisando: "Siamo contenti che questa iniziativa sia stata assunta. Ora aspettiamo l'evoluzione dal punto di vista giudiziario".