I militari sono imputati nell'ambito dell'inchiesta su presunti depistaggi delle indagini. La sorella di Stefano, Ilaria: "E' un momento storico, è tutto merito di Riccardo Casamassima siamo arrivati fin qui"
© ansa
Il gup di Roma ha disposto il rinvio a processo per otto militari dell'Arma, tra cui alti ufficiali, imputati nell'ambito dell'inchiesta sui presunti depistaggi relativi alle cause della morte di Stefano Cucchi. Si apre un quarto processo che vede alla sbarra la catena di comando dei carabinieri che, secondo l'accusa, avrebbe prodotto falsi per sviare le indagini. La prima udienza è fissata per il 12 novembre. La sorella di Stefano, Ilaria: "E' un momento storico".
"E' tutto partito da Riccardo Casamassima, per merito siamo arrivati fin qui. Dieci anni fa, mentre ci sbattevamo in processi sbagliati, non potevamo nemmeno immaginare quello che stava avvenendo alle nostre spalle e sulla nostra pelle. Oggi per quel motivo qualcuno sarà costretto a risponderne in un'aula di giustizia", ha dichiarato Ilaria Cucchi.
Gli imputati - A dover affrontare il processo sarà, tra gli altri, il generale Alessandro Casarsa, attualmente in pensione, ex comandante dei Corazzieri e all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma. Gli altri imputati sono il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma, accusato di omessa denuncia; Francesco Cavallo, all'epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, già comandante della Compagnia Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all'epoca in servizio a Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, già comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo e il carabiniere Luca De Cianni.