Per la morte della 18enne gli unici indagati, con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono l'ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio
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Serena Mollicone, la 18enne di Arce, nel Frusinate, scomparsa il 1° giugno 2001 e ritrovata morta due giorni dopo in un boschetto, sarebbe stata picchiata con violenza e poi soffocata, probabilmente con un sacchetto intorno alla testa. In base a quanto trapelato sui risultati della perizia del medico legale, le lesioni al capo sarebbero "compatibili" con l'urto su una porta sequestrata in un alloggio della caserma dei carabinieri di Arce.
"Stabilito che in via di elevata probabilità le lesioni contusive e le fratture al capo sono la conseguenza di un urto del versante sinistro del capo contro una superficie piana e ottusa, compatibile con la porta in giudiziale sequestro, va ricordato che la morte non è comunque da ricondursi a questo trauma", si legge nella perizia.
"Sembra quindi - si legge ancora - ipotesi maggiormente suffragata dai dati scientifici che Serena Mollicone, colpita alla testa, abbia riportato un trauma cranico, molto probabilmente produttivo di una perdita di coscienza, e che sia stata la chiusura delle vie aeree" con nastro adesivo e sacchetto di plastica, "a provocare l'arresto delle funzioni vitali per asfissia meccanica, probabilmente da soffocazione esterna diretta, vista la presenza di segni biomedici, seppur aspecifici, in questo senso quali l'enfisema polmonare e le petecchie subepicardiche".
Per la morte di Serena Mollicone gli unici indagati, con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono l'ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio, che si sono sempre sottoposti (come gli altri tre indagati in precedenza) a tutti gli esami e accertamenti delle indagini svolte fino a oggi.