"Basta con la cultura del silenzio e dell'omertà, noi garantiremo il nostro appoggio a chi avrà il coraggio di parlare"
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La lotta contro le violenze sessuali a danno delle suore, commesse nella Chiesa, fa un importante passo in avanti. L'Unione internazionale delle superiore generali, infatti, invita chi ha subito abusi a non restare in silenzio. "Chiediamo che ogni donna religiosa vittima denunci quanto accaduto alla superiora della propria congregazione e alle autorità ecclesiali e civili", afferma l'Uisg, promettendo sostegno a chi abbia "il coraggio" di parlare.
L'Uisg, costituita da 2mila superiore generali delle Congregazioni femminili di tutto il mondo, che rappresentano oltre 500mila religiose, esprime nella dichiarazione "il suo profondo dolore e l'indignazione per la serie di abusi perpetrati nella Chiesa e nella società odierna".
"L'abuso di ogni sorta - sessuale, verbale, emotivo, o un uso improprio del potere all'interno di una relazione - lede la dignità e il sano sviluppo della persona che ne è vittima", affermano i vertici dell'Unione. Le superiore generali si pongono "accanto alle donne e agli uomini che hanno dimostrato coraggio, denunciando i casi di abuso alle autorità".
Uisg: "Basta con il silenzio e l'omertà" - "Condanniamo i fautori della cultura del silenzio e dell'omertà, che si servono spesso del pretesto di 'tutelare' la reputazione di un'istituzione o che definiscono tale atteggiamento 'parte della propria cultura' - aggiungono -. Sosteniamo una trasparente denuncia di abuso alle autorità civili e penali, sia all'interno delle congregazioni religiose che nelle parrocchie o diocesi, o in qualsiasi spazio pubblico".
Si chiede quindi, in considerazione anche di storie recenti di suore vittime di stupro da parte di prelati (eloquente il caso del vescovo indiano Franco Mulakkal, arrestato e processato dalle autorità locali dopo la denuncia di una suora, rimosso dal Papa dal suo incarico), che ogni religiosa che abbia subito un abuso non resti in silenzio.
"Garantiamo aiuto alle vittime" - "Ci impegniamo - continua il testo - a collaborare con la Chiesa e le autorità civili per aiutare le vittime di ogni forma di abuso a sanare le ferite del passato attraverso un processo di accompagnamento e di richiesta di giustizia e a investire nella prevenzione dell'abuso attraverso una formazione collaborativa e programmi educativi per bambini, donne e uomini, desiderando costruire reti di solidarietà per contrastare queste situazioni disumanizzanti e contribuire a una nuova creazione nel mondo".