Le accuse vanno dallo spaccio all'estorsione nei salotti e nei locali dei Parioli. Cinque persone arrestate in flagranza di reato. Metodi intimidatori e minacce di morte
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I carabinieri hanno arrestato a Roma 21 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata all'illecita commercializzazione di cocaina, detenzione, spaccio, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo. Gli arrestati, la Dda, spacciavano cocaina nei salotti romani dei Parioli e nei locali notturni della Roma-bene. Tra gli arrestati anche Gaia Mogherini, 27 anni, nipote dell'ex ministro degli Esteri.
Cinque persone sono state arrestate in flagranza di reato e durante l'operazione i militari hanno sequestrato armi e droga. Tra i locali coinvolti in particolare ce ne sono due nei pressi di via Veneto, nei quali uno degli indagati svolgeva quotidianamente l'attività di commercializzazione di cocaina.
Le attività investigative hanno fatto emergere una "filiera" di spacciatori di stupefacenti che, dai due locali, passando per vari quartieri della Capitale - San Giovanni, Anagnino e La Rustica - giungeva in zona Casilina, dove è stata individuata un’organizzazione criminale attiva a Roma e provincia da diversi anni.
Gaia Mogherini, romana, viene indicata come "nullafacente e pregiudicata" nell'atto del gip Roberto Saulino. Lei è la figlia di un fratellastro molto più grande dell'ex ministro degli Esteri con cui, secondo voci, non ha rapporti da anni. Le discoteche più 'usate' dal gruppo di pusher erano il 'Jakie O' ed il 'Notorius'. E' accusata di cessione e acquisto di sostanze stupefacenti.
Metodi intimidatori e minacce di morte - E' subito emersa la spiccata caratura criminale dei singoli indagati: i metodi intimidatori utilizzati per ottenere i pagamenti, senza esitare a minacciare di morte i debitori o i loro stessi collaboratori; la purezza della cocaina spacciata, come accertato in seguito all'arresto di uno degli indagati, è stata riscontrata pari al 97%.
Una purezza senza precedenti sul territorio nazionale negli ultimi anni, che denotava come lo stupefacente derivasse da approvvigionamenti giunti in Italia direttamente dai luoghi esteri di lavorazione, senza "rimaneggiamenti": un particolare che è la spia di contatti diretti dell'organizzazione smantellata con soggetti che operano nel commercio internazionale di stupefacenti; la perseveranza e la sistematicità nello svolgimento dell'illecita attività di spaccio perdurava anche in seguito all'arresto del capo promotore dell'associazione che continuava a delinquere, nonostante i domiciliari. E ancora, la gestione altamente organizzata dell'attività di smercio della cocaina è stata confermata da un ulteriore arresto a carico del "ragioniere" di tutta l'organizzaione stessa, al quale sono stati sequestrati non solo cocaina, denaro e materiale da confezionamento ma anche la contabilità per le molteplici illecite transazioni concluse con gli acquirenti/consumatori.
Infine, una delle persone coinvolte è stata arrestata in flagranza di reato mentre di notte si aggirava per le vie della capitale con una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, caricatore inserito e cinque cartucce.