A "Mattino 4" Raniero Mancinelli svela aneddoti sui predecessori: "Benedetto XVI preferiva i tessuti morbidi"
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Stoffe, berretti, stole e bottoni. Nella sartoria romana di Raniero Mancinelli si lavora senza sosta in vista del conclave, convocato il 7 maggio per eleggere il successore di Papa Francesco. L'obiettivo è confezionare per quella data un abito talare a disposizione del cardinale che si affaccerà su Piazza San Pietro nella nuova veste di pontefice.
"In questi giorni sto iniziando a tagliare l'abito ma è ancora tutto da assemblare", spiega a "Mattino 4" il sarto che oltre a Bergoglio ha "vestito" anche i precedessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, cardinali e vescovi: "Ratzinger per esempio preferiva un tessuto molto pregiato e morbido, fatto di una lana misto seta", racconta Mancinelli che di fronte all'incertezza assoluta sulla fisionomia dell'eletto spiega come arrivare pronti: "Per un abito talare ci vuole quasi una settimana di lavoro e io ne preparo tre di diverse misure".
Dopo la fumata bianca, il nuovo papa si ritira nella cosiddetta "stanza delle lacrime", attigua alla Cappella Sistina, per un momento di raccoglimento in preghiera. Ad attenderlo ci sarà l'abito talare bianco della misura adatta con il quale mostrarsi ai fedeli. Sul cardinale preferito Mancinelli però non si sbottona: "Spero un amico", si limita a dire.