Entrambi sono indagati per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio, il magistrato anche per falso
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La procura di Roma ha chiesto, nell'ambito dell'inchiesta Consip, l'archiviazione delle posizioni del pm di Napoli Henry John Woodcock e della giornalista Federica Sciarelli, indagati entrambi per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio, Woodcock anche per falso.
Vanno avanti gli accertamenti che riguardano altri soggetti coinvolti nel caso Consip. Il dato viene riferito da fonti di piazzale Clodio. Nella vicenda sono coinvolti anche alcuni ufficiali dei carabinieri, accusati a diverso titolo di aver diffuso notizie coperte da segreto.
La procura di Roma ha inviato per conoscenza al Csm la richiesta di archiviazione dell'indagine a carico di Woodcock. Presso il Consiglio superiore della magistratura è in corso un procedimento a carico del pm per valutare eventuali incompatibilità.
Secondo l'iniziale tesi d'accusa Woodcock avrebbe "passato" informazioni al giornalista del Fatto Quotidiano, Marco Lillo, tramite la giornalista Rai, Federica Sciarelli. Negli articoli, finiti sotto la lente di ingrandimento della procura di Roma e usciti il 21, 22, e 23 dicembre 2016, si dava notizia di perquisizioni nella Centrale acquisti della pubblica amministrazione e delle iscrizioni nel registro degli indagati del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, e del ministro dello Sport, Luca Lotti.
Le indagini, svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma fatte di analisi dei tabulati telefonici e WhatsApp estrapolati dal cellulare dell'altro plurindagato dell'inchiesta, il maggiore ex Noe Gianpaolo Scafarto, faranno emergere un'altra verità: non era Woodcock la talpa che passava informazioni a Lillo e non era la giornalista a fare da tramite, ma probabilmente altri.
Per quanto riguarda l'accusa di falso i magistrati dovrebbero aver creduto alla versione fornita da Woodcock il 7 luglio scorso in sede di interrogatorio. "Mi fidavo dei miei uomini, del capitano Gianpaolo Scafarto e dei carabinieri del Noe che indagavano su Consip", aveva spiegato il magistrato partenopeo.