Nel corso dell'incidente probatorio, durato 5 ore, ha ammesso di aver preso soldi dall'imprenditore "per garantirgli informazioni sulle gare"
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"Ho preso 100mila euro da Alfredo Romeo per garantirgli consigli e informazioni sulle gare bandite in Consip". Lo ha affermato l'ex dirigente della Centrale acquisti della pubblica amministrazione, Marco Gasparri, nel corso dell'incidente probatorio, durato 5 ore, davanti al gip di Roma. Gasparri è indagato per concorso in corruzione assieme all'imprenditore Romeo, che si trova in carcere dal primo marzo su richiesta della Procura.
E' il terzo interrogatorio in cui Gasparri ha confermato di avere avuto dazioni di denaro per fornire, in cambio, notizie sugli appalti in Consip e diventare una sorta di facilitatore o "prototipatore", come ribattezzato dallo stesso Romeo. L'atto istruttorio è servito all'accusa per cristalizzare come valore di prova le affermazioni di Gasparri in vista di un processo.
Alla luce di quanto dichiarato davanti al gup Gaspare Sturzo, infatti, la Procura di Roma potrebbe dare un nuovo colpo di acceleratore all'indagine formalizzando la richiesta di giudizio immediato per i due indagati in questo filone d'indagine. Resterebbero aperti quelli relativi alla rivelazione del segreto d'ufficio che vede indagati, tra gli altri, il ministro Luca Lotti e sul traffico di influenze che ha portato all'iscrizione di Tiziano Renzi, padre dell'ex presidente del consiglio.
Sostanzialmente Gasparri ha ribadito quanto aveva affermato nel dicembre scorso davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Mario Palazzi. In quella circostanza l'ex dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione aveva affermato che "i rapporti con Romeo" erano iniziati "ad essere stabili dal 2013 con una prima dazione di 5mila euro, dal 2014 in poi i versamenti diventarono sempre più frequenti. In totale per la mia attività ho ricevuto circa 100mila euro".
Sostanzialmente Gasparri, come da lui ammesso, era "a disposizione di Roma". Dal 2012 al 2016, secondo gli investigatori, tra Romeo e Gasparri ci sarebbe stato un "sinallagma corruttivo", un contratto di fatto. "Di regola gli appalti si perdono per 'banalita'', magari perche' non si colgono particolari, dettagli e sfaccettature del capitolato", ha spiegato a dicembre Gasparri ai magistrati. "Ecco, a tale riguardo io mi sono messo a disposizione del Romeo almeno dal 2014 in poi", ha aggiunto.
Le gare le predisponeva egli stesso. "Negli ultimi due anni mi sono incontrato con il Romeo quasi tutte le settimane - ha detto ancora Gasparri - magari soltanto un'ora o mezz'ora, ma tutte le settimane". Romeo era solito parlare a bassa voce, omettere dei nomi o scrivere pizzini nel timore di essere intercettato nel suo ufficio, ha raccontato pochi giorni prima di Natale l'ex dirigente Consip.
Avviata azione disciplinare contro Woodcock - E intanto arriva la notizia di un'azione disciplinare avviata dal pg della Cassazione Pasquale Ciccolo nei riguardi del pm di Napoli Henry John Woodcock in relazione ad un articolo pubblicato il 13 aprile scorso dal quotidiano La Repubblica nel quale si riportavano frasi virgolettate del magistrato riferite alla vicenda Consip.