Secondo l'esame autoptico sul corpo dell'uomo non risultano ferite. Questo avvalora la tesi che lui si sarebbe lasciato morire dandosi fuoco e rafforza l'ipotesi che si sia trattato di omicidio-suicidio
Si rafforza in modo deciso l'ipotesi dell'omicidio-suicidio nella vicenda di Domenico Raco e Maria Corazza, i cui corpi sono stati trovati carbonizzati in una auto il 14 giugno a Torvaianica, sul litorale vicino a Roma. Secondo i risultati parziali dell'autopsia sul corpo della donna c'è il segno di un profondo colpo inferto con un'arma da taglio: tutto lascia supporre che l'uomo abbia colpito la donna, per poi appiccare le fiamme e suicidarsi.
L'autopsia, disposta dalla procura di Velletri, verrà completata lunedì. Dall'autopsia sul corpo dell'uomo non risultano ferite e ciò avvalora l'ipotesi che abbia scelto di morire dandosi fuoco.
Per quanto riguarda la donna, dall'analisi esterna del cadavere è stata individuata una ferita da arma da taglio. Nell'auto era stato trovato un coltello: chi indaga non esclude che possa trattarsi dell'arma utilizzata per l'aggressione messa in atto per un movente di natura passionale. L'uomo si era procurato la benzina da un benzinaio.