allo Spallanzani

Covid, nel Lazio somministrate le prime pillole antivirali

Il Molnupiravir è indicato per il trattamento degli adulti over 18 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso forme severe di Covid

04 Gen 2022 - 21:42
 © Ansa

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Allo Spallanzani è iniziata la somministrazione dell'antivirale per via orale Molnupiravir. Lo ha reso noto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. Le prime due pazienti sono una donna di 91 anni cardiopatica e diabetica e una donna di 72 anni cardiopatica e immunodepressa. Entrambe hanno sintomi lievi agli esordi.

Sono 11.899 le confezioni di molnupiravir consegnate finora agli ospedali dalla struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo che le ha acquisite dal produttore Merck. La ripartizione regionale delle confezioni di farmaco vede al primo posto la Lombardia, con 1.800, seguita da Lazio (1.680), Toscana e Veneto (1.440) e Liguria (1.080).

La struttura commissariale ha avuto mandato dal ministero della Salute di acquisire un quantitativo pari a 50mila cicli di trattamento di farmaci antivirali orali per ciascuna tipologia di Molnupiravir, che ha avuto l'ok dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa, e Paxlovid, la pillola anticovid dell'azienda Pfizer per il quale non c'è ancora il via libera Aifa.

Molnupiravir, farmaco antivirale orale da assumere ogni 12 ore, per 5 giorni, entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, è indicato per il trattamento degli adulti over 18 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso forme severe di Covid-19.

L'azienda produttrice ha reso noto che il farmaco ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte del 30%. Molnupiravir, sottolinea Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), "è consegnato agli ospedali, anche i Pronto soccorso. Appena viene individuato un paziente positivo e con le caratteristiche indicate viene subito segnalato dal medico di base all'ospedale di riferimento che, a questo punto, decide, a seconda delle caratteristiche del paziente, se prescrivere la somministrazione della pillola". La segnalazione del paziente può essere fatta anche dal medico del 118, se è interpellato, o dalle Unità Usca.

Il cittadino "non deve dunque contattare autonomamente l'ospedale". Una prima criticità è segnalata dal segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti. Per la segnalazione agli ospedali, afferma, "al momento non abbiamo dalle Regioni indicazioni su quale sia il tampone di riferimento da considerare per attestare la positività del paziente, se il rapido o il molecolare, ma ritengo che sarebbe opportuno che la positività venisse attestata solo sulla base di un tampone molecolare, per evitare il rischio di somministrare questo farmaco a pazienti che potrebbero risultare falsi positivi".

Altro problema sono i tempi: "la pillola antivirale va somministrata entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma attualmente stiamo registrando ritardi di vari giorni per la consegna dei risultati dei tamponi molecolari, data la grande richiesta. In questo contesto sarebbe impossibile garantire entro 5 giorni la segnalazione all'ospedale". Inoltre, il meccanismo di distribuzione attuale "è complesso e si richiede al paziente di recarsi in ospedale per avere il farmaco, ciò non sempre è agevole".

Dal canto loro, le farmacie si dicono pronte a distribuire il Molnupiravir. 

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