A "È sempre Cartabianca di domenica"

Roma, la madre del rapper Cranio Randagio morto a 21 anni per un cocktail di droghe: "Mentre era in agonia i suoi amici lo filmavano"

La testimonianza di Carlotta Mattiello: "Non si sono accorti che stava morendo"

21 Ott 2024 - 09:18
 © Da video

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Ospite in studio a "E' Sempre Cartabianca di domenica" parla la madre del rapper Cranio Randagio, nome d'arte di Vittorio Bos Andrei, morto a 21 anni la notte tra l'11 e il 12 novembre 2016 per un cocktail di droghe assunto durante una festa in casa di amici nel quartiere Balduina (Roma). Per il decesso del giovane concorrente di X Factor due le condanne mentre fu assolto il ragazzo accusato di aver fornito la droga.

L'ultima telefonata - In studio Carlotta Mattiello ricorda il rapido cambio di atteggiamento del figlio nei confronti delle droghe. "Si era sempre detto contrario ma negli ultimi mesi deve esserne venuto a contatto e non ho avuto il tempo di rendermi conto che era più strano e nervoso del solito", spiega la donna che poi ripercorre le ultime ore prima della tragedia. "Quella sera Vittorio mi telefonò dicendo che sarebbe andato a una festa di compleanno, poi aggiunse se vedemo domani", dice precisando che non conosceva gli amici che avevano organizzato il festino.

Il festino, i soccorsi - "La mattina dopo ho visto che non era tornato a casa e verso le 11 ho iniziato a chiamarlo. Tre ore dopo mi ha telefonato la fidanzata dicendo che il papà del festeggiato aveva chiamato l'ambulanza perché Vittorio non si svegliava più", racconta la donna che poi ricorda la difficoltà di rintracciare l'abitazione dove si era tenuto il festino organizzato da amici che il figlio non era solito frequentare. "La polizia mi disse che era stato arrestato durante la notte e solo una volta che sono arrivata al commissariato ho scoperto la verità", dice la madre.

I video durante l'agonia - Alla domanda se quella notte Cranio Randagio si sarebbe potuto salvare, la madre parla dei video emersi durante il processo che ha portato a due condanne e una assoluzione. "Alle 9 di mattina un paio di amici lo avevano filmato ridendo pensando che stesse russando. Si è scoperto poi che invece era un respiro agonico", spiega la donna. "Vittorio stava morendo ma loro non se ne sono accorti perché erano strafatti".

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