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Delitto Serena Mollicone, il medico legale: "Poteva essere salvata"

Aveva diverse fratture craniche ma se non le avessero messo del nastro adesivo sulla bocca non sarebbe soffocata

22 Apr 2022 - 14:36
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Serena Mollicone, morta nel giugno del 2001, sarebbe stata spinta contro una porta all'interno della caserma dei carabinieri di Arce, nel Frusinate. Per il medico legale, che ha illustrato ai giudici la consulenza disposta dalla famiglia della vittima, la giovane cadde priva di sensi a causa di alcune fratture craniche ma "poteva essere soccorsa". "Fu lasciata, invece, in queste condizioni per 4-6 ore - ha spiegato il legale - prima di essere uccisa dal nastro adesivo applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento". La procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque indagati, tra cui Franco Mottola, ex comandante dei carabinieri.

E' a tratti agghiacciante la relazione che davanti alla Corte d'Assise è stata esposta dal medico legale Luisa Regimenti. La dottoressa ha illustrato la consulenza disposta dalla famiglia della giovane morta il primo giugno del 2001 nella cittadina in provincia di Frosinone.

Il caso di Serena Mollicone

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© L'Ego-Hub

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Il segno sulla porta troppo in alto? La spiegazione nelle scarpe di Serena - Secondo la consulente di parte civile la morte della Mollicone avvenne "tra le ore 15 e le 19" del primo giugno di 21 anni fa. Nel corso del suo intervento in aula Regimenti, a chi delle difese le faceva notare che i segni trovati sullo stipite della porta sono a 150 cm da terra e quindi ad una altezza superiore a quella della vittima, ha risposto che quel giorno "Serena indossava delle scarpe con un tacco di 3 cm e una soletta interna: complessivamente cinque centimetri in più di altezza". 

Per questa vicenda sono imputate cinque persone: il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, la moglie Anna Maria, il figlio Marco, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. I Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio e Suprano di favoreggiamento.

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