Nonostante sia dal 2016 che l'appalto non sia affidato tramite gara e alla burocrazia si sia aggiunto l'infortunio dell'unico funzionario preposto, il Dipartimento Ambiente assicura che il servizio è garantito. Attesa per la commissione Trasparenza convocata dal Partito Democratico sul tema
di Gabriella Persiani© ansa
Più di tre ratti per ogni romano fanno quasi 10 milioni di topi "residenti" a Roma. A tanto ammonterebbe l'esercito dei roditori che imperversa nella Capitale, contro il quale le armi dell'Amministrazione sarebbero spuntate: dal 2016 manca il bando di gara per la derattizzazione e, se non bastasse, chi dovrebbe firmarlo, unico funzionario preposto, è fuori ufficio per infortunio. Così il Pd in Commissione Ambiente passa all'attacco: "Su disinfestazioni e derattizzazioni la giunta è ferma, paralizzata". E convoca una commissione Trasparenza per venerdì 14 giugno. Mentre M5s assicura un "Accordo Quadro imminente" e dal Dipartimento dell'Assessorato all'Ambiente a Tgcom24 garantiscono che "il servizio non è stato mai interrotto: con meno fondi, ma viene espletato".
L'infortunio dell'unica funzionaria che cura la gara d'appalto Alle lungaggini burocratiche si è aggiunto l'infortunio dell'unico funzionario del Dipartimento Tutela Ambientale che cura l'appalto per la disinfestazione degli animali infestanti. Ma M5s annuncia ben due gare per derattizzazioni e zanzara tigre.
"Due milioni e 400 mila euro da destinare, nei prossimi tre anni, agli interventi di disinfestazione e derattizzazione sul territorio capitolino. Un Accordo Quadro annunciato dal Dipartimento Tutela Ambientale in occasione dell'ultima Commissione Ambiente, nel quale è stata data altresì notizia di due gare MEPA relative alle derattizzazioni (250.000 euro) e alle zanzare tigre (altri 250.000 euro)". Così il presidente M5S della commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco getta acqua sul fuoco delle polemiche.
"Attualmente, inoltre, - aggiunge Diaco in una nota - lo stesso Dipartimento sta utilizzando i fondi derivanti da un accordo transattivo stipulato con Ama (la municipalizzata che si occupa di raccolta rifiuti nella Capitale, ndr), circa 76.000 euro, a scopi di derattizzazione. Roma Capitale sta conducendo una vera e propria lotta integrata contro gli agenti infestanti e il proliferare di zanzare, ratti e blatte".
Un'attenzione, secondo Diaco, "venuta clamorosamente a mancare in occasione delle precedenti Amministrazioni, dal momento che nessun fondo a bilancio è stato stanziato sul tema in oggetto dal 2013. Anche i Municipi, come affermato dal Dipartimento Tutela Ambientale, hanno espletato le gare per le derattizzazioni e le disinfestazioni negli istituti scolastici fino al dicembre 2019".
La derattizzazione a Roma, un caso politico Bando fermo "per infortunio" o "servizio mai interrotto"? E' su questo campo di battaglia che si scontrano, dunque, Pd e M5s. "Sulle derattizzazioni della città la Giunta comunale è ferma, paralizzata. La conferma è arrivata nel corso dell'ultima seduta di commissione Ambiente convocata sul tema", è l'affondo della consigliera dem Valeria Baglio, che a Tgcom24 ripercorre il percorso a ostacoli, non solo burocratico, nella guerra del Comune ai ratti capitolini.
"Gli uffici hanno infatti ammesso che dal 2016 in poi, anno in cui la competenza sulle derattizzazioni è stata sottratta all'Ama e trasferita in capo all'amministrazione comunale, il Comune non ha ancora regolato il servizio, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti", aggiunge. Così, passato il Giubileo del 2016 in cui si operò con il beneplacito del commissario Tronca, dal 2017 in poi, ricorda Valeria Baglio "nell'inerzia assoluta della Giunta, la competenza sulle derattizzazioni e sulle disinfestazioni dei luoghi pubblici è stata sostanzialmente prorogata in capo ad Ama. Nel frattempo però, il Comune avrebbe dovuto sia bandire una gara europea di durata triennale, con stanziamento di 2,4 milioni di euro, sia due gare intermedie del valore di 250mila euro l'una, che dovevano essere aggiudicate nelle more della pubblicazione della più complessa gara europea".
"Cosa è successo da allora? - si chiede Buglio. - Nulla. Dopo ben tre anni, non solo non è partita la gara Europea, ma la Giunta nel frattempo ha anche cambiato idea e ora pensa di optare per un accordo quadro. In pratica, dopo tre anni di riflessioni, si cambia strumento, con inevitabili nuovi ritardi. Ciò vuol dire che anche nel 2019 ci sarà un nuovo 'affidamento diretto' a Ama, ma con soli 76mila euro da poter stanziare, dopo aver speso nel 2017 e nel 2018 i due milioni che Ama doveva a Roma Capitale per le sanzioni accumulate negli anni per disservizi".
"Nel frattempo, il bando intermedio per le derattizzazioni non è mai partito e quello per le disinfestazioni, aggiudicato da pochi mesi, produrrà i suoi effetti solo a partire da ora - conclude la consigliera Dem -. Se pensiamo poi al caos rifiuti e alla pessima gestione del verde pubblico, sappiamo perché la città è piena di topi. Come poteva essere altrimenti? Venerdì, la commissione Trasparenza sul tema, sarà la giusta occasione per approfondire le ragioni di questa ingiustificabile inerzia. Anche se siamo scettici: non verrà presa alcuna soluzione".
Intanto dall'Assessorato all'Ambiente arrivano rassicurazioni "E' vero che dal 2016 non si svolge una gara di appalto - confermano a Tgcom24 dall'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale, - ma, seppur con meno fondi, il servizio di derattizzazione è da sempre garantito".