Il Pontefice ha commentato le dichiarazioni rilasciate da Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa il 24 giugno 1983 nella città del Vaticano
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In merito al caso Emanuela Orlandi, Papa Francesco ha detto: "Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate". Le parole del Pontefice sono state pronunciate al Regina Caeli in Piazza San Pietro, dopo le ultime dichiarazioni su Papa Wojtyla rilasciate da Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa il 24 giugno 1983 nella città del Vaticano.
"Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case…".È questa la frase pronunciata da Pietro Orlandi alla tramsissione televisiva DiMartedì con la quale Pietro ha ribadito i suoi sospetti sul Papa polacco, fatto santo il 27 aprile 2014, e in genere sulla pedofilia in Vaticano durante il suo pontificato.
In collegamento con "Quarto Grado", invece, il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha poi chiarito la sua posizione dopo le polemiche per le parole molto pesanti pronunciate su Papa Wojtyla: "Ho parlato di questo argomento anche col promotore di giustizia Diddi, le mie parole sono state strumentalizzate per fare titoli di giornali". "Non ho mai accusato Giovanni Paolo II di pedofilia, sono arrivate palle di fango" ha aggiunto Pietro Orlandi. In merito all'audio di una conversazione intercettata da un affiliato della Banda della Magliana, Pietro Orlandi ha aggiunto: "Ho ritenuto opportuno riportare l'audio senza i famosi bip al promotore di giustizia, ho chiesto di ascoltarlo solo al fine di poter approfondire meglio".
Laura Sgrò, legale del fratello di Emanuela Orlandi, ha fatto appello al segreto professionale per rifiutarsi di riferire da chi il suo assistito abbia raccolto le voci sulle presunte abitudini di Papa Wojtyla. Sabato 15 aprile c’è stato un breve incontro tra la legale della famiglia Orlandi e il Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi. Sgrò è stata convocata in qualità di testimone per riferire in merito alle fonti delle informazioni riguardanti Giovanni Paolo II e più in generale sul caso della ragazza scomparsa.