La Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti dopo la denuncia di una delle donne, che, il 4 dicembre, si è sottoposta alla fecondazione assistita, ma che non è rimasta incinta. Un giudice costituzionalista: "I figli sono di chi li partorisce"
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Aperto un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato nella vicenda degli embrioni scambiati, forse a causa di due cognomi simili, all'ospedale Pertini di Roma. L'azione è stata avviata dopo la denuncia di una donna che si è sottoposta alla fecondazione non andata a buon fine. I test del Dna hanno confermato l'errore e individuato la coppia di genitori veri, avvertiti dalle autorità sanitarie. Non si tratta della coppia che ha sporto la denuncia.
I test individuano i genitori biologici - Gli esami del Dna e della saliva hanno quindi confermato che uno scambio di embrioni, all'ospedale Pertini, c'è stato. E che una donna sta portando avanti una gravidanza con due gemelli biologicamente non suoi. Dopo gli esami al Sant'Anna, la signora aveva allertato i medici del Pertini. Da lì è scoppiato il caso. Al momento si sta risalendo alla catena dei responsabili materiali dell'errore.
"Coinvolte sole due coppie" - "I risultati delle analisi effettuate unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni escludono il coinvolgimento delle altre coppie che sono state prontamente informate". Così il direttore generale dell'Asl Roma B, Vitaliano De Salazar. Nello scambio di embrioni dunque sono coinvolte solo due coppie.
Non è la coppia che ha sporto denuncia - L'inseminazione avviene in tre fasi: la prima è il prelievo della cellula, la seconda è l'inseminazione, la terza è l'impianto. La coppia difesa dall'avvocato Nicotera, ossia quella che ha sporto denuncia in P ha eseguito il prelievo il 2 di dicembre e l'impianto il 4. La coppia ora in attesa dei due gemelli, difesa dall'avvocato Ambrosini, invece, ha eseguito il 4 il prelievo e il 6 l'impianto. Ciò esclude uno scambio tra le due coppie.
L'ipotesi di reato è "sostituzione di neonato" - Nella denuncia in Procura si fa riferimento a possibili violazioni della legge 40-2004, che però prevede solo sanzioni amministrative e non penali. Ha le idee chiare, dal canto suo, la segretaria dell'associazione "Luca Coscioni", Filomena Gallo, secondo cui sarà la coppia biologicamente genitoriale ad avere ragione perché "i fatti accaduti non sono riconducibili a una eterologa con consenso della coppia che ha firmato per accesso a tecniche omologhe, ma a sua insaputa è stata applicata un'altra tecnica. Quindi le tutele della legge 40 per chi accede in violazione del divieto di eterologa alla tecnica non sono applicabili". A suo avviso l'ipotesi di reato che potrebbe ricorrere è "sostituzione di neonato".
Sospese fecondazioni di nuove coppie - All'ospedale Pertini di Roma sono state sospese le prime visite per le fecondazioni riguardo a nuove coppie. E' il provvedimento dell'ospedale dopo i risultati del test del Dna, che confermano lo scambio di embrioni.
Zingaretti: "Chi ha sbagliato pagherà" - Intanto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è tornato a promettere che "chi ha sbagliato se ne assumerà la responsabilità" ma ora, poiché si tratta di "affetti, mamme e famiglie, quello che andrà fatto è attendere l'esito delle analisi. La Asl Roma B ha fatto bene a chiudere il centro del Pertini in via preventiva, e dalle notizie che abbiamo il fatto che sia un caso isolato è sicuro. Ora dobbiamo offrire ai pazienti la certezza assoluta di Centri in cui si può affrontare serenamente il problema, e siamo sulla strada giusta". "Ho chiesto a Zingaretti - il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin - che il Lazio si metta in regola nel modo più veloce possibile". Ma in generale, ha rassicurato, "in Italia vengono effettuati ogni giorno centinaia di interventi di inseminazione con procedure molto sicure, e quando succedono cose simili è perché qualcuno non le ha rispettate".
Giurista: "Il figlio è di chi lo partorisce - "La legge dice che figlio è di chi lo partorisce", quindi la mamma che sta portando avanti la gestazione "non rischia di perdere i figli. Può perderli solo se decide di interrompere la gravidanza", mentre "la mamma genetica non ha nessun titolo, dal punto di vista giuridico, di rivendicare nulla". E' chiaro, in merito a cosa dice la legge sul caso dello scambio di embrioni, il giudice costituzionale Ferdinando Santosuosso.
Nuovo responsabile al Pertini - La direzione dell'ospedale Pertini "di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l'adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell'indagine ministeriale". Ad affermarlo il dg dell'Asl Roma B, Vitaliano De Salazar.
I cognomi simili, l'errore e la battuta tragica - Nel racconto, di qualche giorno fa, di una 36enne romana si faceva riferimento a una battuta che poi si è rivelata tragica. La donna, al Messaggero, aveva infatti paventato il pericolo di scambio di embrioni, affermando: "Ero al mio secondo tentativo di transfer. Mi dovevano essere impiantati tre embrioni di classe A, i migliori. Mi chiamano per seconda. Non faccio in tempo a mettere piede in camera operatoria e mi rispediscono indietro, dicendomi: scusi, ci siamo sbagliati, non è il suo turno". Poi i sanitari hanno chiamato un'altra ragazza, della sua stessa età e con un cognome simile. "Ho aspettato una mezz'ora - ha continuato la 36enne - Quando è arrivato il mio turno ho detto, credo a una portantina, una battuta del tipo: quanto ho dovuto aspettare. E lei mi ha risposto: che, vuoi gli embrioni di un'altra?".
Codacons: "Possibili reati penali contro Asl e Regione" - Il Codacons ha depositato un esposto ala Procura du Roma sullo scambio di embrioni all'ospedale Pertini. Si chiede di verificare "se siano ravvisabili nei confronti della Regione e della Asl competente diverse fattispecie penalmente rilevanti come l'omissione di atti d'ufficio e la violazione della legge 40". Nei confronti del ertini l'associazione ipotizza "l'omissione di atti d'ufficio, l'interruzione di pubblico servizio e lesioni personali alle coppie coinvolte "per lo stress psico-ficio subito".
Lorenzin: "Scambio riguarda solo due coppie" - "Gli ultimi riscontri confermano l'ipotesi sollevata fin dall'inizio dall'ispezione ministeriale: si tratta di uno scambio tra due sole coppie, per un errore umano provocato dalla quasi omonimia dei cognomi di due pazienti e dalla insufficiente qualità delle procedure di sicurezza e tracciabilità".Lo afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.