Euro 2020, la Nazionale fa il giro di Roma col bus scoperto
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La Federazione aveva assicurato l'utilizzo di una pedana in Piazza del Popolo al posto del giro celebrativo a bordo del mezzo scoperto. La replica di Gravina: "Richiesta condivisa dalle istituzioni"
Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi punta il dito contro la Figc per il corteo degli Azzurri campioni d'Europa a bordo di un autobus scoperto per le strade della Capitale: "Avevamo negato il permesso di festeggiare in quel modo, ma i patti non sono stati rispettati". L'accordo tra Figc e Procura prevedeva l'uso di una pedana fissa da installare in Piazza del Popolo. Immediata la replica del presidente della Figc Gravina: "La richiesta era condivisa dalle istituzioni".
"Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza in accordo con la ministra dell'Interno Lamorgese e il capo della polizia Giannini - spiega Piantedosi al Corriere della Sera - e abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc. La Federazione ci ha chiesto di consentire il giro della città a bordo di un bus scoperto, ma abbiamo detto loro che non era possibile".
La priorità, secondo il prefetto, era garantire il trasferimento dal Quirinale - dove la squadra è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica insieme al tennista Matteo Berrettini - fino a Palazzo Chigi, evitando assembramenti e situazioni considerate rischiose per il contagio. "Lunedì (12 luglio) mattina la Federazione ci ha proposto di utilizzare una pedana fissa e rialzata da installare in Piazza del Popolo, dove far salire i giocatori che in questo modo avrebbero potuto festeggiare con i tifosi".
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Una pedana che però non è mai stata installata. "Abbiamo pensato che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a Palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier Draghi", prosegue Piantedosi. "Ci avevano assicurato lo spostamento con un autobus al coperto e invece al gruppo si è aggregato un mezzo con la livrea scoperta e le scritte dedicate ai campioni d'Europa".
Alla richiesta di spiegazioni, lo staff del presidente della Figc Gravina ha indicato una "forte volontà dei giocatori di festeggiare a bordo del bus scoperto. Mi risulta che Bonucci e Chiellini abbiano fatto presente con determinazione la loro volontà. A quel punto non si è potuto far altro che prendere atto e gestire la situazione al meglio".
Piantedosi si dice "profondamente amareggiato per la mancanza di rispetto nei confronti del grande impegno della questura e delle forze di polizia", precisando di non aver più avuto contatti con il presidente Gravina. "Mi auguro che l'Italia il prossimo anno vinca i mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: in quell'occasione tratteremo direttamente con i calciatori".
La replica della Figc: "Scelta condivisa dalle istituzioni" - Le accuse del prefetto di Roma hanno innescato l'immediata risposta della Federazione e del presidente Gabriele Gravina, che in una nota dichiara: "Siamo sempre stati responsabili ma soprattutto rispettosi delle istituzioni e dei tifosi italiani. Non vogliamo trasformare un momento di gioia in un argomento di divisione". Il numero uno della Figc ha aggiunto che "all'arrivo a Palazzo Chigi, la Federazione ha reiterato la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto".