Il padre finora è sempre rimasto fuori dalle indagini. La Scientifica ha rinvenuto nuove tracce su un paio di scarpe sequestrate nell'appartamento e sulla valigia dove il corpo della 22enne era stato rinchiuso
Sulla scena del crimine di Ilaria Sula è stata trovata una traccia genetica maschile che non appartiene a Mark Samson, il 23enne che ha confessato di aver ucciso a coltellate l'ex fidanzata nel suo appartamento a Roma. Secondo gli inquirenti il ragazzo avrebbe ucciso la 22enne la sera del 25 marzo, quando Ilaria si era presentata nell'appartamento di via Homs dove lui viveva con i genitori.
Mark Samson ha sempre detto di aver commesso il delitto la mattina del 26. In questo caso le cose cambierebbero, perché significherebbe che entrambi i genitori sarebbero stati presenti nell'appartamento. La madre ha già ammesso di avere aiutato Mark a cancellare le tracce di sangue e a ripulire la scena del crimine, ed è per questo indagata in occultamento di cadavere.
Il padre finora è sempre rimasto fuori dalle indagini, perché, per quanto fosse stato in casa la sera, la mattina all'ora del delitto si sarebbe trovato fuori, per poi rientrare solo nel pomeriggio. E questo sarebbe confermato dalle celle telefoniche. Come riporta Il Messaggero, il sospetto è che il padre possa avere avuto un ruolo nell'aiutare Mark a trasportare il cadavere. I tempi tra l'omicidio e le pulizie sono stretti. E' difficile, infatti, che l'indagato sia riuscito da solo a trasportare il corpo per almeno 100 metri in un orario, le 14, in cui il quartiere è piuttosto trafficato.
La Scientifica ha sequestrato un paio di scarpe dall'abitazione. E proprio sulle scarpe, oltre che sulla valigia, dove il corpo di Ilaria era stato rinchiuso dopo essere stato infilato in un sacco della spazzatura, sarebbero state ritrovate residui di un Dna maschile che non appartenente a Mark Samson. In ogni caso va stabilito se si tratti di vecchie tracce oppure no.
Il cadavere di Ilaria Sula venne ritrovato almeno sei giorni dopo la morte: per questo difficilmente l'autopsia può aiutare a capire esattamente l'ora del decesso. I medici legali, infatti, lo hanno collocato in arco temporale di circa 12 ore.