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Sotto accusa i pannelli fotovoltaici, posti in Piazza Venezia per illuminare l'abete per la prima volta in maniera sostenibile
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"Rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, pace: celebriamo questo Natale illuminando l'albero di Piazza Venezia e via del Corso con un messaggio di fiducia e speranza verso un futuro sostenibile e solidale". E' con questo messaggio affidato alle sue pagine social che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri annuncia l'accensione dell'abete di Natale della Capitale, le cui luci, per la prima volta, sono alimentate con pannelli fotovoltaici. Che non piacciono a tutti. E così quello che un tempo fu soprannominato Spelacchio, oggi diventa Fotovoltacchio.
Si accende l'albero di Natale di Piazza Venezia, splendono le luminarie di via del Corso e a Piazza Navona si rivedono, dopo due anni, i bambini in cerca di giocattoli, giostre e dolciumi. Con l'8 dicembre si aprono per la Capitale le prime Feste del post Covid e - tradizione questa tutta romana - anche le polemiche sull'abete cittadino: quest'anno è alimentato da pannelli solari e qualcuno li ha trovati antiestetici.
Ma un albero che sia green non solo per il colore della chioma è il "messaggio giusto" da dare in questo momento, la replica del sindaco Roberto Gualtieri che ha dato idealmente il via alla stagione visitando il riaperto mercatino di Piazza Navona, che nel 2020 e nel 2021 era stato sospeso causa pandemia.
In serata, in partnership con la Fao, l'accensione delle luminarie di via del Corso ispirate al tema della pace e soprattutto del grande abete di piazza Venezia, le cui luci sono alimentate da un sistema fotovoltaico fornito da Acea. "Si risparmiano fino a 27kWh al giorno e si riducono le emissioni di Co2 di oltre 17kg al giorno", ha ricordato Gualtieri.
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Ma quei pannelli solari nella piazza storica non sono piaciuti al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, e neanche al consigliere regionale della Lega Daniele Giannini che ha coniato, sulla scia dello Spelacchio di Virginia Raggi, il nomignolo "Fotovoltacchio". "Non bastava lo Spelacchio della Raggi, anche Gualtieri ora ci ha messo del suo: ecco 'Fotovoltacchio' un albero colmo di ideologia 'green' a tutti i costi, circondato da abominevoli ed enormi pannelli fotovoltaici, che, specialmente di giorno, deturpano la splendida cornice di Piazza Venezia. Dov'è finita la vera magia del Natale romano? Possibile che la Capitale d'Italia non possa avere un abete degno e bello come le altre più grandi metropoli del pianeta?". E' quanto ha dichiarato Giannini.
"Non sarebbero state certo un centinaio di palle di Natale alimentate a corrente - prosegue - a mandare fallito il Campidoglio, che in altri ambiti meno visibili compie ben altri sprechi. Certo è che la decisione di Gualtieri è assolutamente di facciata, un gusto dell'orrido a tutti i costi tipico della sinistra che, pur di farsi vedere a braccetto con Greta e i suoi, è disposta a tutto - conclude Giannini - pure a sacrificare la bellezza di una delle più importanti piazze della nostra Capitale, durante il Natale".
Gualtieri però non ci sta: "Abbiamo fatto la scelta giusta, è una scelta di sostenibilità, pratica ma anche simbolica. Siamo in un momento in cui l'Europa vede l'orrore della guerra, tante città in Ucraina sono senza elettricità, il prezzo dell'energia è molto alto: abbiamo il dovere di promuovere le energie rinnovabili".