Roma, travolto e ucciso sul marciapiede Francesco Valdiserri
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A "Morning News" Luca Valdiserri dopo la condanna della 24enne che ha investito e ucciso il figlio: "Ci ha scritto una lettera"
È stata condannata a cinque anni di carcere Chiara Silvestri, la 24enne che ha investito e ucciso il 18enne Francesco Valdiserri, lo scorso ottobre a Roma. Intervistato a "Morning News" il padre della vittima Luca Valdiserri parla della campagna di educazione stradale in cui è coinvolto insieme alla moglie in ricordo del figlio e dichiara: "Niente ci potrà ridare Francesco, ma cerchiamo di trasformare queste tragedie in qualcosa di utile socialmente".
Chiara Silvestri non era presentente in tribunale durante il processo perché impegnata in un percorso di recupero. La 24enne, però, avrebbe scritto una lettera alla famiglia di Francesco. "Non ho avuto ancora la forza di leggerla - commenta Luca Valdiserri - lo farò quando sarò più tranquillo".
La sentenza è stata emessa dal gup Valerio Savio, al termine di un processo svoltosi con rito abbreviato. Alla ragazza era contestato l'omicidio stradale aggravato e il pm aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo. Luca Valdiserri racconta di non provare odio per la giovane che ha investito e ucciso il figlio, ma a Canale 5 spiega perché non riesce a considerare il perdono. "Non sono credente per cui la parola perdono è per me una parola molto difficile da declinare. Mia moglie e io - riferisce Valdiserri - abbiamo sempre pensato di non dovere mai commentare nè la sentenza, perché non siamo dei giudici non tocca a noi, ma nemmeno di scendere sul piano cattolico, cristiano del perdono. In tutta sincerità, posso dire che non odio questa persona, non tanto per un sentimento di bontà, ma perché in questi 9 mesi ho capito che odiare ci toglie tantissime energie. Non ne abbiamo più molte e quelle le dobbiamo utilizzare per cose positive", conclude.
Il processo per l'omicidio di Francesco Valdiserri si è svolto secondo il rito abbreviato. L'aggravante è stata formulata dalla magistratura per via del fatto che la giovane fu trovata con un tasso alcolemico tre volte superiore a quanto consentito. Alla ragazza in passato, nel 2020, era stata già sospesa la patente per guida in stato di ebrezza. Il gup ha disposto provvisionali per 800mila euro in favore della famiglia Valdiserri che si è costituita parte civile nel processo, assistita dagli avvocati Cesare Placanica e Federica Melone.
Silvestri quella notte era alla guida di una Suzuki Swift. La mezzanotte era passata da una decina di minuti, quando sulla laterale di via Colombo, l'arteria che unisce Roma al litorale, un'auto ha perso il controllo finendo a tutta velocità sul marciapiede: un segnale stradale viene sradicato e poi la Suzuki investe Francesco e un suo amico, quest'ultimo rimasto miracolosamente illeso. Silvestri venne immediatamente arrestata e posta ai domiciliari, nel suo passato anche un ritiro della patente per guida in stato di ebrezza e per essersi rifiutata di sottoporsi al test del palloncino.
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