Secondo "Il Messaggero" sarebbero fuggiti dopo l'atterraggio
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Trentacinque algerini arrivati all'aeroporto di Fiumicino, provenienti da Algeri o Istanbul, hanno fatto perdere le loro tracce dopo l'atterraggio. L'episodio, secondo "Il Messaggero", è avvenuto a settembre. I nordafricani sarebbero scesi dall'aereo e poi sarebbero scappati prima del controllo dei documenti: non sarebbero saliti sulle navette che portano in aerostazione e alcuni avrebbero indossato tute come quelle del personale aeroportuale di terra.
I passeggeri nordafricani, stando alla denuncia presentata dalla Polaria, sarebbero scesi dall'aereo e poi scappati eludendo il controllo dei documenti: non sarebbero saliti sulle navette che portano in aerostazione e alcuni avrebbero addirittura indossato tute come quelle utilizzate dal personale aeroportuale di terra per confondersi con gli operatori che scaricano i bagagli.
Altri ancora avrebbero scavalcato le recinzioni dell'aeroporto. Una storia che gli agenti della Polaria avrebbero raccontato in assemblea chiedendo, a quanto riportato nell'articolo, l'intervento del capo della polizia Alessandro Pansa. Secondo Andrea Margelletti, presidente del CeSi (Centro studi internazionali) le sparizioni di Fiumicino sarebbero legate al traffico umano dell'immigrazione clandestina o alla malavita organizzata.