LA VEGLIA DI PASQUA

Il Papa alla veglia di Pasqua: "Portate il fuoco di Gesù ai confini del mondo"

Il Santo Padre invita i fedeli a ricordare il proprio incontro con Cristo, il proprio battesimo. Tornare alla "propria" Galilea, ritornare al primo amore con Gesù

20 Apr 2014 - 09:10
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"Ricevere il fuoco che Gesù ha acceso nel mondo, e portarlo a tutti, sino ai confini della terra". E' l'invito rivolto da papa Francesco ai fedeli nel momento in cui la Chiesa celebra la risurrezione di Cristo. Nell'omelia della veglia pasquale parlando dell'incontro con Gesù, ha spiegato che "è da quella scintilla che posso accendere il fuoco per l'oggi, per ogni giorno, e portare calore e luce ai miei fratelli e alle mie sorelle".

Il Papa alla veglia di Pasqua: "Portate il fuoco di Gesù ai confini del mondo"

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Il Pontefice ha ricordato l'episodio evangelico in cui Gesù risorto esorta le donne a dire ai discepoli di andare in Galilea, perché "là mi vedranno". Ritornare in Galilea, che era "il luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato", vuol dire, per Francesco, "rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria". Quindi "rileggere tutto a partire dalla fine, che è un nuovo inizio, da questo supremo atto d'amore" che è la morte e risurrezione.

Ognuno ha la sua Galilea - "Anche per ognuno di noi c'è una 'Galilea' all'origine del cammino con Gesù - ha spiegato Bergoglio -. 'Andare in Galilea' significa qualcosa di bello, significa per noi riscoprire il nostro Battesimo come sorgente viva, attingere energia nuova alla radice della nostra fede e della nostra esperienza cristiana. Tornare in Galilea significa anzitutto tornare lì, a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio mi ha toccato all'inizio del cammino". "E' da quella scintilla - ha proseguito - che posso accendere il fuoco per l'oggi, per ogni giorno, e portare calore e luce ai miei fratelli e alle mie sorelle. Da quella scintilla si accende una gioia umile, una gioia che non offende il dolore e la disperazione, una gioia buona e mite".

Ricordare il proprio incontro con Cristo - Secondo il Papa, "nella vita del cristiano, dopo il Battesimo, c'è anche una 'Galilea' più esistenziale: l'esperienza dell'incontro personale con Gesu' Cristo, che mi ha chiamato a seguirlo e a partecipare alla sua missione". "Oggi, in questa notte - ha aggiunto -, ognuno di noi può domandarsi: qual è la mia Galilea? Dov'è la mia Galilea? La ricordo? L'ho dimenticata? Sono andato per strade e sentieri che me l'hanno fatta dimenticare. Signore, aiutami: dimmi qual è la mia Galilea; sai, io voglio ritornare là per incontrarti e lasciarmi abbracciare dalla tua misericordia". Il Vangelo di Pasqua, ha concluso, "è chiaro: bisogna ritornare là, per vedere Gesù risorto, e diventare testimoni della sua risurrezione. Non è un ritorno indietro, non è una nostalgia. E' ritornare al primo amore, per ricevere il fuoco che Gesù ha acceso nel mondo, e portarlo a tutti, sino ai confini della terra".

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