All'Angelus: "Il popolo di Dio cammina al passo degli ultimi verso la terra della libertà e della pace. E' un popolo che manda avanti la vita enon dimentica i profughi sofferenti e sradicati dalla loro terra"
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Il Sinodo dei vescovi sulla famiglia "è stato faticoso, ma è stato un vero dono di Dio, che porterà sicuramente molto frutto". Lo ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus dalla finestra dello studio che si affaccia su piazza San Pietro.
"Camminiamo al passo degli ultimi" - Il "popolo di Dio" è in cammino "verso la terra della libertà e della pace", è "un popolo che mentre cammina manda avanti la vita", e "questo popolo cammina sul passo degli ultimi, come si fa nelle famiglie", ha poi detto il Santo Padre in riferimento al cammino percorso nelle tre settimane del Sinodo sulla famiglia. E se "il Signore si è fatto povero con i poveri, i piccoli, gli ultimi, non lo ha fatto per escludere i ricchi, i grandi e i primi, ma perché questo è l'unico modo per salvare anche loro, per salvare tutti, andare con i piccoli, gli esclusi, gli ultimi".
Papa Francesco ha poi sottolineato che le famiglie "dei profughi in marcia sulle strade d'Europa, sofferenti, sradicate dalle loro terre, sono state presenti con noi nel Sinodo, nella nostra preghiera e nei nostri lavori, attraverso la voce di alcuni loro pastori presenti in Assemblea. Queste persone in cerca di dignità, queste famiglie in cerca di pace rimangono ancora con noi, la Chiesa non le abbandona, perché fanno parte del popolo che Dio vuole liberare dalla schiavitù e guidare alla libertà".