SANGUE ALL'OLIMPICO

Infuria la polemica su ultrà e AlfanoE Renzi chiama la moglie di Raciti

Antonella Leardi: "Perdono chi ha aggredito mio figlio". Arrestato l'ultrà della Roma che ha fatto fuoco contro Ciro Esposito fuori dallo stado Olimpico: è accusato di tentato omicidio. Il questore: "Gesto di un singolo"

04 Mag 2014 - 22:48
 © ansa

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Restano gravissime le condizioni del tifoso 30enne napoletano ferito nella Capitale da un colpo di pistola esploso da un ultrà della Roma prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Il giovane è stato operato e l'intervento è andato bene, come ha detto la mamma, Antonella Leardi. Ora è tornato in Rianimazione al Policlinico Gemelli: il proiettile ha trapassato il polmone e si è fermato alla colonna vertebrale. La polizia: "Nessuna trattativa con gli ultrà".

Il caso diventa politico - L'ultrà a cavalcioni sulla grata dell'Olimpico, e quei 40 minuti di conciliabolo con autorità e calciatori diventano un caso. Politico e non solo. Le istituzioni si difendono e negano che lo stato abbia "trattato" con gli ultrà, ma il giorno dopo la finale di Coppa Italia, sporcata dalla follia del calcio violento arrivato a impugnare addirittura una pistola, infuria la polemica. Sotto accusa proprio quel lungo scambio con Genny 'a carogna, capo popolo della tifoseria del Napoli, diventato l'interlocutore di Marek Hamisk e dei responsabili dell'ordine pubblico prima dell'annuncio che la partita si sarebbe giocata.

Una vergogna per l'opinione pubblica - Il ministro Angelino Alfano annuncia un giro di vite "fortissimo", studia contromisure come il "daspo a vita", ma soprattutto ci tiene a prendere le distanze da certe ricostruzioni sulla serata drammatica dell'Olimpico: "Non c'è stata alcuna trattativa tra Stato e ultrà. Non sta nè in cielo nè in terra" chiarisce il responsabile del Viminale. Anche il Questore di Roma, Massimo Mazza, si era già difeso dicendo che "non abbiamo mai pensato di non far giocare la partita" e quella chiacchierata tra il capitano del Napoli e l'ultrà era solo per informare i tifosi delle condizioni di salute del tifoso ferito.

Critiche le condizioni del ferito - Ciro Esposito, da Scampia, 30 anni che, finito a terra sotto i colpi esplosi da Daniele De Santis, ultrà giallorosso legato alla destra ora accusato di tentato omicidio, resta in ospedale in condizioni critiche. Rischia di perdere l'uso delle gambe.

La vedova Raciti chiamata da Renzi - Una pagina triste, l'ennesima, del pallone made in Italy. Che ha scosso Marisa Raciti, vedova dell'ispettore di Polizia rimasto ucciso negli scontri del derby di Catania del 2007: Genny 'a carogna indossava una t-shirt con la scritta inneggiante alla libertà di Antonino Speziale, ultrà catanese condannato a 8 anni proprio per l'omicidio di Raciti. "E' una vergogna": lo stadio "in mano a dei violenti" e lo "Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso" il duro attacco. Poi riceve la solidarietà delle massime istituzioni: la chiama il premier Matteo Renzi, spettatore all'Olimpico della notte-shock. E anche il presidente del Senato Pietro Grasso, e il capo della Polizia Alessandro Pansa. "Mi sento meno sola" dice la vedova Raciti.

Il mondo del pallone non ci sta - Il calcio però non ci sta a finire nel mucchio dei cattivi: "E' vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere" l'ira del presidente della Figc, Giancarlo Abete, che parla di ruolo "inaccettabile dei tifosi in alcuni stadi. E ora vuole invertire la tendenza "senza se e senza ma". Dando ai club il potere di vietare a vita lo stadio a certi tifosi. "Roma non c'entra niente, la città va rispettata" le parole di Francesco Totti in difesa della Capitale con l'augurio che certi show al contrario non si ripetano.

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